Violentate per due anni e costrette al silenzio. Il coraggio delle ragazze: "Sedici gli stupratori"
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Dopo essere state stuprate, insultate, derise e filmate per quasi due anni da un gruppo di sedici giovani e giovanissimi, costrette al silenzio dalla vergogna e dal clima di omertà e di intimidazione che si respirava a Seminara, il loro paese di poco più di duemila abitanti in provincia di Reggio Calabria, due ragazzine all'epoca dei fatti minorenni hanno trovato il coraggio di denunciare i loro aguzzini, molti dei quali hanno legami di parentela con esponenti delle cosche di 'ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro (il Giornale)
Ne parlano anche altri giornali
Un orrore durato quasi due anni. Un inferno di violenze, abusi e derisione in cui era precipitata una ragazzina di diciassette anni, sospinta nel terrore da tre giovanissimi, all’epoca dei fatti anche essi minorenni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Le hanno violentate e hanno filmato le violenze, per anni. Loro, le vittime, minorenni. Loro, i carnefici, pure. Questo l’orrore che emerge da Seminara, piccolo comune in provincia di Reggio Calabria culminato ieri con gli ultimi arresti sul caso: tre ragazzi che all’epoca avevano meno di diciotto anni. (Open)
Orrore nella città di Reggio Calabria, dove un’indagine condotta dal Commissariato di Palmi ha portato alla luce un sistema di ripetuta violenza. Minorenne violentata per anni (Virgilio Notizie)
Stupri di gruppo, ripetuti, su due ragazze, che all'epoca dei fatti erano minorenni. È avvenuto a Seminara (Reggio Calabria), e questa mattina, 21 dicembre, sono stati arrestati altri tre giovani per violenza di gruppo aggravata, portando il totale degli arresti a 16. (leggo.it)
Secondo quanto riferito dall'accusa, i ragazzini avrebbero più volte abusato della giovane, provvedendo a registrare quei momenti. Le accuse (il Giornale)
Orrore a Reggio Calabria, dove due ragazzine sarebbero state violentate da 15 uomini e ragazzi, alcuni perfino minorenni, per oltre un anno. Le vittime sarebbero state costrette a rimanere in silenzio per tanto tempo, presumibilmente perché tra gli aggressori ci sarebbero alcuni rampolli della ’ndrangheta. (Liberoquotidiano.it)