Export di silenzio: gli affari con l’Iran prevalgono sui diritti delle donne

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In Iran l’obbligo dell’hijab si è trasformato accorra una volte in un campo di battaglia per la libertà. Le donne che osano sfidare la morale imposta rischiano non solo multe salatissime e frustate ma anche la reclusione e, in alcuni casi, la pena di morte. La legge della repressione: in Iran l’hijab come arma di controllo La nuova legge, approvata recentemente con il nome ipocrita di “Protezione della famiglia tramite la promozione della castità e dell’hijab”, rappresenta il culmine di una strategia repressiva che ha radici profonde nel regime. (LA NOTIZIA)

La notizia riportata su altre testate

La nuova legge, che dovrebbe entrare in vigore il 13 dicembre, rappresenta una pericolosa escalation nella repr… Mentre assicurano garanzie di impunità a funzionari e vigilanti incaricati di farlo rispettare. (la Repubblica)

Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha bloccato con il veto la legge che prevedeva l'inasprimento delle sanzioni per le donne che non rispettano il rigido codice di abbigliamento nella... (Virgilio)

Attore e regista molto famoso nel suo Paese, oggi rifugiato in Italia, Khatibi ha raccontato la lotta per i diritti e la democrazia del suo popolo in un momento in cui la resistenza di attiviste e attivisti continua: “Ogni giorno anche le forme di lotta cambiano. (Sky Tg24 )

Iran, frustate e pena di morte per chi si oppone al velo. Ecco la nuova legge (per ora slittata)

Alla sua prima conferenza stampa, dopo la sorprendente elezione a presidente della Repubblica islamica dell'Iran, Masoud Pezeshkian affermava che avrebbe fatto “in modo che la polizia morale non infastidisca le donne”. (L'HuffPost)

In Iran il 30 novembre scorso è stato pubblicato il testo di una legge ancora più restrittiva e punitiva nei confronti delle donne. Il 28 novembre il Parlamento europeo aveva adottato una risoluzione di condanna della crescente e sistematica repressione dei diritti umani delle donne in Iran. (Il Dubbio)

In Iran il 13 dicembre doveva entrare in vigore l’annunciata Legge per la protezione della famiglia tramite la promozione della cultura della castità e dell’hijab, che prevede persino frustate e pena di morte per chi si opponga all’obbligatorietà del velo. (Il Fatto Quotidiano)