Cult, “Il segno del comando” terrorizzò tutta l’Italia negli anni ’70: oggi torna in libreria mentre Teche Rai e Dvd continuano a riproporne le atmosfere tenebrose

Cult, “Il segno del comando” terrorizzò tutta l’Italia negli anni ’70: oggi torna in libreria mentre Teche Rai e Dvd continuano a riproporne le atmosfere tenebrose
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L’orologio settecentesco del negromante Ilario Brandani che si ferma inspiegabilmente alla morte del colonnello Tagliaferri… l’enigmatica statua dell’angelo “messaggero di pietra” che custodisce dossier segretissimi…l’allucinata seduta spiritica con quell’urlo agghiacciante della medium velata di nero…i surreali manichini della misteriosa Sartoria Paselli con la finestra che piomba nel buio all’improvviso… Impossibile dimenticare le scene madri de “Il segno del comando”, lo sceneggiato in assoluto più avvincente della Rai: a fine ottobre in libreria con una nuova, libera trasposizione firmata da Loredana Lipperini ed edita da RaiLibri che progetta un’apposita collana sulle mitiche serie ’60-’70. (Il Giornale d'Italia)

Ne parlano anche altre testate

Un Bruno Vespa furibondo, quello che ha lasciato il Palazzo dei congressi, dove sabato sera si teneva la celebrazione dei 100 anni della radio e dei 70 della tv. Un evento organizzato dalla Rai, che però nel corso della serata non ha menzionato Porta a Porta, lo storico programma di Rai 1 condotto proprio da Vespa. (Liberoquotidiano.it)

La precisazione di Carlo Conti In una nota riportata dall’agenzia ANSA, Bruno Vespa ha scritto: “Al Palazzo dei congressi ho abbandonato la celebrazione dei 100 anni della radio e dei 70 della televisione indignato per il trattamento riservato a ‘Porta a Porta'”. (Virgilio Notizie)

"Ieri sera alla celebrazione 100 anni radio e 70 televisione sono stati ricordati tanti buoni programmi, da Mixer a Chi l’ha visto. Il giornalista non ha nascosto il suo risentimento nei confronti della Rai per il trattamento riservato a “Porta a porta” in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni del servizio pubblico. (il Giornale)

Bruno Vespa lascerà la Rai? "Neanche una parola sui 30 anni di Porta a Porta". Scrive a Dagospia indignato, ma si avvera la profezia "secondo cui avrei chiuso la mia carriera a Mediaset"? Ecco le offe

Video suggerito È un Bruno Vespa furioso quello che protesta contro la Rai per il trattamento riservato al suo Porta a Porta nel corso della serata di festeggiamenti per i 100 anni del servizio pubblico. (Fanpage.it)

''Accanto al doveroso omaggio a monumenti dell'informazione televisiva come il Tv7 di Sergio Zavoli e (Secolo d'Italia)

Chi se lo sarebbe mai aspettato un Bruno Vespa indignados che, dopo le celebrazioni per i 100 anni della radio e i 70 della televisione, se ne va dal Palazzo dei congressi infuriato e poi scrive a Dagospia per lanciare una bordata verso la Rai, ma indirettamente (neanche troppo) verso il governo guidato da Giorgia Meloni? Eppure è successo, con il giornalista e conduttore - vero pilastro della tv pubblica nell’ultimo trentennio, che lo si ami o lo si odi - che ha segnalato nella nota inviata a Roberto D’Agostino come la sua trasmissione non sia stata menzionata. (MOW)