Macron non molla: soldati occidentali in Ucraina. E Starmer lo segue
Emmanuel Macron non molla. Raggiunti i mille giorni di guerra in Ucraina, il presidente francese torna a parlare di invio di soldati occidentali a sostegno delle truppe di Volodymyr Zelensky. Kiev sta affrontando parecchie difficoltà in una fase cruciale del conflitto, quella che precede i possibili negoziati per la pace: non è un mistero che le forze russe di Vladimir Putin stiano spingendo per permettere allo zar di negoziare da una posizione di forza. (Nicola Porro)
Se ne è parlato anche su altri giornali
"Sono in corso delle discussioni tra il Regno Unito e la Francia in merito alla cooperazione in materia di Difesa, soprattutto con l'obiettivo di creare un nucleo tra alleati in Europa orientato all'Ucraina e alla sicurezza europea in senso ampio", ha affermato al giornale francese una fonte militare britannica. (Liberoquotidiano.it)
L'esercito russo è pronto a sfondare le difese ucraine nel sud del Paese. Il portavoce del Comando meridionale dell'esercito ucraino, Vladyslav Voloshyn, ad Apostrophe Tv ha dichiarato che i russi si concentreranno probabilmente attorno a Velyka Novosilka, uno degli insediamenti più grandi della zona. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Nei corridoi delle principali cancellerie del Vecchio Continente si è riaperto lo scottante dossier dei soldati da spedire al fronte per sostenere Kiev nella guerra contro la Russia. Francia e Regno Unito, per esempio, non escluderebbero di poter guidare una coalizione. (il Giornale)
(Adnkronos) – Francia e Regno Unito non escludono l’ipotesi di inviare soldati in Ucraina. La Germania, davanti all’ipotesi di un’escalation della guerra tra Kiev e la Russia, comincia a pensare ai bunker antiatomici. (CremonaOggi)
Donald Trump tra meno di 2 mesi si insedierà come nuovo presidente degli Stati Uniti: la posizione di Washington in relazione alla guerra potrebbe cambiare e il sostegno americano a Kiev non è scontato. (Adnkronos)
Stando a quanto riporta il quotidiano francese Le Monde, che cita "fonti concordanti", sono discussioni per la gran parte classificate, rilanciate alla luce di un potenziale ritiro del sostegno americano a Kiev una volta che Donald Trump entrerà in carica il 20 gennaio 2025 e dell'avanzamento delle truppe russe affiancate ora da soldati nordcoreani e yemeniti. (Today.it)