Governo. La "telenovela" al ministero della Cultura; ora anche Giuli pensa di lasciare

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Avvenire INTERNO

Il ministro della Cultura: vittima del "fuoco amico". La premier Meloni gli telefona: fermo. E il sottosegretario Fazzolari chiarisce: stimo il ministro. Ma "Report" prepara nuovi "colpi" (Avvenire)

Su altre fonti

Getting your Trinity Audio player ready... L'ex capo di gabinetto del ministero della Cultura a Repubblica: "Il contratto di mio marito non c'entra niente. Sono addolorato" (Dire)

Francesco Spano, ex Capo di Gabinetto di Alessandro Giuli, durato al suo posto il tempo di un “amen”, rompe il silenzio. Ma sbaglia mira: anziché prendersela con chi l’ha di fatto costretto alle dimissioni, ovvero le anticipazioni di Report, punta il dito contro “la destra omofoba” che stavolta, al netto di qualche mugugno dei pro-vita e un sms sguaiato in una chat di Fdi, non c’entra un fico secco. (Nicola Porro)

Neppure il caso Boccia, che ha segnato la fine del ministro Sangiuliano, può considerarsi il culmine delle vergogne di un dicastero scosso nelle ultime settimane dalle dimissioni del capo di gabinetto Spano, nominato dal neo-ministro Giuli il 14 ottobre e durato, appunto, come una meteora. (il manifesto)

In realtà, a parte la foto della penosa ferita sulla fronte di Gennaro Sangiuliano procuratagli dalla mancata consigliera, e un po’ di pettegolezzi su mostre governative, gestione di musei, aquile tatuate sul petto del successore di Sangiuliano, Giuli, poco si è saputo che già non fosse stato ampiamente dragato da tutte le redazioni. (L'Eco di Bergamo)

Non c'è pace dalle parti di via del Collegio Romano, sede del ministero della Cultura. Dopo le dimissioni dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano, costretto a lasciare per lo scandalo causato dalla confessa relazione con l'imprenditrice di Scafati, Maria Rosaria Boccia, il suo successore, Alessandro Giuli, è già entrato in conflitto con un pezzo molto influente di Fratelli d'Italia. (Today.it)

Chi della comunità Lgbtq+ lo ha difeso?": l'ex parlamentare dem Paola Concia lo ha detto al Corriere della Sera puntando il dito contro la sinistra per non aver preso posizione sul caso di Francesco Spano, l'ex capo di gabinetto del ministero della Cultura che si è dimesso a 10 giorni dalla nomina. (Liberoquotidiano.it)