Il Ppe chiede il rinvio delle multe per le auto
Torino — Mentre a Bruxelles il Ppe chiede il rinvio delle multe per le case automobilistiche alle prese con i nuovi limiti di CO2, a Roma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, scommette su un’intesa al tavolo del 17 dicembre con Stellantis, società che ha come primo azionista Exor che controlla anche Repubblica. Alla riunione parteciperanno anche la ministra del Lavoro, Marina Calderone, e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti (la Repubblica)
La notizia riportata su altre testate
Nell'Unione europea si preannuncia un ammorbidimento degli obiettivi legati al passaggio alle auto elettriche entro il 2035, con il fronte di coloro che chiedono una revisione della direttiva in materia che si allarga sempre più. (EuropaToday)
via depositphotos.com Neutralità tecnologica è il mantra per cancellare l’addio alle auto diesel e benzina tra 10 anni. Il Partito Popolare europeo (PPE) formalizza le sue richieste: apertura a e-fuel e biocarburanti, no alle multe alle case auto che sgarrano, misure di sollievo "temporanee" per i produttori (Rinnovabili)
A quel punto potremmo sederci con le autorità e discutere di come fare per arrivare al target del 2035». (Il Messaggero - Motori)
Nel documento il partito a cui aderisce Forza Italia chiede anche di garantire un approccio ‘tecnologicamente neutrale’ al traguardo finale del 2035 che prevede lo stop ai nuovi veicoli a benzina e diesel, consentendo quindi l’uso di un mix di tecnologie più ampio rispetto al solo elettrico e idrogeno, che comprenda anche biocarburanti ed e-fuels. (Il Fatto Quotidiano)
Un testo di sei pagine che se non boccia la condotta della precedente Commissione Ue ne mette sicuramente in dubbio l’efficacia. I popolari (Ppe) sfidano Ursula von der Leyen, anche lei del Ppe, chiedendo un cambio di rotta del Green Deal per l’automobile. (EuNews)
Adolfo Urso soffia sul fuoco di una polemica che i dati sulle immatricolazioni rendono mese dopo mese sempre più rovente. Per questo stanno chiudendo gli stabilimenti, mandando in cassa integrazione e addirittura licenziando gli operai. (QUOTIDIANO NAZIONALE)