Fisco e banche, chi ha vinto e chi ha perso nella partita del governo

La soddisfazione all’unisono dei due vicepremier per il contributo di 3,5 miliardi di euro concordato con le banche è un segnale incoraggiante ma un po’ sospetto. Fino a due giorni fa, Antonio Tajani di FI e Matteo Salvini della Lega quasi si azzuffavano su questo tema, mostrando posizioni almeno in apparenza inconciliabili. Ieri, dopo l’approvazione della manovra finanziaria da parte del governo, la considerano entrambi un successo. (Corriere della Sera)

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Sono stati subito abbattuti i leghisti, che secondo Tajani volevano una misura “sovietica”. La famosa tassa sulle decine di miliardi di extraprofitti delle banche è diventata un PRESTITO sugli sconti fiscali di 1,75 MD all’anno per 2 anni, prestito che il governo dovrà poi RESTITUIRE alle banche, che non ci perdono un centesimo. (Contropiano)

Sui «contributi» delle banche Meloni voleva «stupire». E davvero lo ha fatto. Stupefacente. Il governo ha inventato un’altra partita di giro, concordata con le banche, per evitare di pagare. Funziona così: sui 3,5 miliardi previsti, uno sarà pagato dalle assicurazioni, gli altri 2,5 saranno versati nei prossimi due anni (1,75) da alcuni istituti bancari particolarmente in salute. (il manifesto)

Così, sulla manovra, il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine dell'incontro alla Farnesina con l'omologo olandese Caspar Veldkamp. (Civonline)

La prudenza del governo sulla Manovra: la mossa sulle banche accontenta tutti

L'intervento per la legge di Bilancio ammonterà ad oltre 3,5 miliardi, nel biennio 2025-2026. Il ministro dell'Economia Giorgetti e il vice ministro Leo hanno spiegato in conferenza stampa in cosa consiste il contributo chiesto a banche e assicurazioni per la prossima manovra: "Per 2 anni sospese le deduzioni delle Dta delle banche". (Fanpage.it)

Non si può nemmeno dire che di coraggio il suo governo non ne abbia avuto affatto e si limiti a truccare la carte, come ripete buona parte dell’opposizione. L’intervento sulle banche e sulle assicurazioni c’è e ai diretti interessati non fa certo piacere. (Il Dubbio)

Fu vera tassa? All’indomani della manovra, approvata dal Consiglio dei ministri ma non ancora messa nero su bianco, buona parte del dibattito verte su questo interrogativo. Ruvido e quasi minaccioso il ministro Giorgetti la vede all’opposto: "Qualcuno lo chiama extraprofitto, qualcuno contributo, io li chiamo sacrifici. (QUOTIDIANO NAZIONALE)