Le tre vite dell'Ai Apple e il pensiero differente

Pubblicità Apple alla WWDC ha aperto la sua era dell’intelligenza artificiale, che ha chiamato Apple Intelligence. E assieme a questo ha introdotto una serie molto lunga di nuove funzionalità e capacità che la tecnologia sviluppata internamente permetterà di realizzare nei prossimi mesi sia all’azienda in termini di integrazione dei suoi sistemi operativi e servizi, sia per le terze parti. Sono inclusi ovviamente gli sviluppatori di app e i produttori di altri sistemi di intelligenza artificiale: infatti Siri si collega ad altri modelli; il primo è ChatGPT di OpenAI, ma ce ne saranno anche altri, ha detto Craig Federighi (macitynet.it)

Su altri giornali

Tra le sterminato elenco di novità che vedremo in iOS 18 (sistema operativo in versione preliminare già nelle mani degli sviluppatori) ci sono anche le Genmoji, nuove emoji che è possibile creare grazie all’AI che la Mela chiama Apple Intelligence. (macitynet.it)

Lo ha fatto in stile Apple, cercando di creare un qualcosa che potesse essere non solo di aiuto a chi usa un dispositivo ma anche personale, sicuro e aperto anche ad integrazioni con modelli di terze parti, al momento solo OpenAI ma in futuro ne arriveranno anche altri. (DDay.it)

Apple Intelligence, ovvero il nuovo "ecosistema" di funzioni di intelligenza artificiale di iOS 18, arriverà solo su un ristretto numero di dispositivi entro la fine dell'anno e non sappiamo se la lista verrà ampliata. (Multiplayer.it)

Advertising Durante il keynote della WWDC di ieri, Apple ha svelato un dettaglio interessante di iOS 18: la possibilità di personalizzare i pulsanti rapidi della schermata di blocco. Finalmente potremo dire addio alla combo fissa di torcia e fotocamera per impostare scorciatoie a funzioni che utilizziamo di frequente. (iSpazio)

Da una nuova Siri a una maggiore tutela della privacy fino a innovativi strumenti per velocizzare le attività quotidiane mantenendo, comunque, il controllo. Tutte le novità della big tech di Cupertino (StartupItalia)

Già da diverso tempo sul web, le indiscrezioni facevano riferimento a una soluzione (quasi) completamente on-device, ed è stato proprio così, con Apple che garantisce l’elaborazione delle varie richieste (o comunque di buona parte di esse) direttamente sul dispositivo e senza, dunque, dover ricorrere a server esterni. (Fastweb Plus)