Ancelotti in tribunale per frode fiscale: "Mi sembrava tutto regolare"

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SPORT

Carlo Ancelotti, reduce dalla vittoria in campo con il Real Madrid, ha trascorso la mattinata tra i banchi di un’aula giudiziaria invece che in panchina. Il tecnico italiano, accusato di evasione fiscale durante il suo primo mandato alla guida dei blancos, tra il 2013 e il 2015, ha ribadito con fermezza la propria innocenza davanti al Tribunale Provinciale di Madrid. Secondo l’accusa, avrebbe omesso il versamento di oltre un milione di euro sui diritti d’immagine, un capitolo finanziario che spesso coinvolge i grandi nomi del calcio spagnolo.

«Non ho mai pensato di frodare il fisco», ha dichiarato Ancelotti, sottolineando come né il club né i suoi consulenti lo avessero avvertito di possibili irregolarità. «Ho negoziato uno stipendio netto, senza chiedermi altro», ha aggiunto, precisando di essersi affidato a chi, per professione, avrebbe dovuto garantire la correttezza delle operazioni. La sua posizione, del resto, ricalca quella di altri vip dello sport iberico finiti sotto inchiesta: casi in cui, almeno finora, nessuno ha scontato pene detentive.

L’ipotesi di reato riguarda due presunte violazioni fiscali, con l’Agenzia delle Entrate spagnola che contesta un mancato pagamento di 1.062.079 euro. Ancelotti, però, non ha mostrato cedimenti: «Sono tranquillo, ho fiducia nella giustizia», ha detto all’arrivo in tribunale, evitando toni polemici. La vicenda, che pure lo vede protagonista suo malgrado, non sembra intaccarne la serenità, né distoglierlo dagli impegni sportivi.