Il governo vuole punire i giudici che criticano una legge che devono applicare
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Sui migranti, per esempio - che ha causato polemica e, magari, ha difeso pubblicamente quella decisione, dovrà astenersi dal giudicare altri casi della stessa materia, altrimenti potrebbe essere punito. O, ancora, se un magistrato esprime durante un convegno o un'intervista un'opinione su una riforma che riguarda un tema caldo, di cui si occupa per lavoro, dovrà rinunciare a trattare cause che riguardano la materia su cui si è espresso o la sentenza che è stata criticata. (L'HuffPost)
La notizia riportata su altri media
Lo si farà, molto probabilmente, cercando di limitare quello che è accaduto nelle ultime settimane, quando giudici con carriere avviate da attivisti pro-migranti si sono ritrovati a decidere (ovviamente, con esiti parimenti pro-migranti) su convalide di trattenimenti e richieste d’asilo. (La Voce del Patriota)
Ieri mattina, alla riunione preparatoria convocata mentre la premier Meloni è in Sud America dal sottosegretario Alfredo Mantovano in vista del consiglio dei ministri in programma per lunedì, nello schema dell’ennesimo decreto sulla giustizia, al punto 4, leggiamo che tra gli illeciti disciplinari dei magistrati ci sarà anche «la consapevole inosservanza del dovere di astensione nei casi in cui è previsto dalla legge l’obbligo di astenersi o quando sussistono gravi ragioni di convenienza». (il manifesto)
Nella bozza del decreto legge in materia di Giustizia che sarà discusso lunedì prossimo in Consiglio dei ministri viene introdotta una norma che potrebbe prevedere azioni disciplinari per i magistrati che prendono posizione pubbliche su un argomento di cui si occupano o di cui si occuperanno. (La Stampa)
Qualcuno sostiene, nella maggioranza, che "è il sogno di Berlusconi che finalmente si avvera" mentre altri, all’opposizione, parlano di "scontro tra i poteri dello Stato ormai insostenibile", ma sta di fatto che ora il governo sta per passare dalle parole ai fatti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Altrimenti scattano le sanzioni del Consiglio superiore della magistratura: ammonimento, censura, perfino sospensione. Questa volta scritto nero su bianco. (ilmessaggero.it)
Nel testo del decreto legge che assembla una serie di eterogenee norme (dai giudici di pace alla crisi d’impresa, dall’edilizia penitenziaria ai reati informatici), tutte però considerate urgenti, è infatti collocata una stretta disciplinare che aggiorna la disciplina degli illeciti ascrivibili a giudici e pubblici ministeri. (Il Sole 24 ORE)