Scott Bessent al Tesoro, così Trump ha deluso le aspettative di Elon Musk
NEW YORK – Ultima ondata di nomine ministeriali di Donald Trump: Lavoro, Bilancio e, soprattutto, Tesoro. Qui il leader repubblicano è tornato alla sua scelta iniziale: ha annunciato che darà l’incarico a quello Scott Bessent che Elon Musk, gran sostenitore del suo rivale Howard Lutnick, aveva cercato di silurare una settimana fa con una dichiarazione dirompente: «Con Bessent sarebbe business ad usual, cioè una cosa che porta alla bancarotta». (Corriere della Sera)
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Lo riferiscono tre fonti informate alla CNN. L'ex deputata è stata tolta dalla lista, un programma anti-terrorismo poco conosciuto chiamato «Quiet Skies», dopo qualche giorno. (Corriere del Ticino)
Donald Trump ha scelto Scott Bessent come prossimo Segretario al Tesoro degli Stati Uniti. Una nomina che segna il completamento della squadra economica della futura amministrazione e porta alla ribalta un nome già noto nei circoli finanziari, ma che suscita anche interrogativi per il suo passato e per le sue posizioni. (Il Sole 24 ORE)
Già questo dovrebbe bastare a incuriosire, riguardo la singolarità della scelta di Scott Bessent come prossimo segretario al Tesoro, ma invece è solo l’inizio delle sorprese. NEW YORK – Un cocco di George Soros alla corte di Donald Trump (la Repubblica)
La nomina più attesa nella nuova amministrazione è arrivata venerdì, nella notte italiana. Deludendo Elon Musk, il presidente eletto Donald Trump ha scelto come nuovo segretario al Tesoro il manager miliardario degli hedge fund Scott Bessent, fondatore della società di investimento Key Square Capital Management. (Il Fatto Quotidiano)
Enne della South Carolina, fondatore della società di investimento Key Square Capital Management, ha lavorato per George Soros e non piace al super-consigliere del presidente, Elon Musk. (Fanpage.it)
Bessent è un hedge fund manager, top fundraiser di Trump e suo ex consigliere economico. Soprattutto, è un gran sostenitore della politica dei dazi. Donald Trump procede spedito nella formazione della squadra che lo accompagnerà nel suo secondo mandato presidenziale. (Avvenire)