L’inflazione Usa sale al 2,7% a novembre ma non spaventa la Fed. Atteso un taglio dello 0,25% il 18 dicembre
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Il dato di novembre è superiore a quello di ottobre ma è in linea con le attese. I mercati vedono una riduzione dei tassi dello 0,25% il 18 dicembre. Ma nel 2025 la banca centrale Usa dovrebbe rallentare le sforbiciate anche a causa delle politiche di Trump (Milano Finanza)
Se ne è parlato anche su altri media
Il calendario delle banche centrali prevede in giornata anche la decisione di politica monetaria della Bank of Canada (si stima un taglio di 50 punti base), mentre domani toccherà alla Bce, che a sua volta secondo gli osservatori allenterà nuovamente il costo del denaro. (la Repubblica)
L’inflazione statunitense accelera al 2,7% novembre e l’indice Cpi core resta stabile al 3,3%, ben lontano dal target del 2% della Fed. I dati, in linea con le attese, non cambiano sensibilmente lo scenario in vista della riunione di politica monetaria della prossima settimana. (Finanzaonline)
Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato 97,18 punti, pari a un incremento dello 0,22%, mentre l’S&P 500 è salito di 30,62 punti (+0,51%). (Borse.it)
I due driver della giornata di mercoledì sono il summit a porte chiuse in Cina del Partito Comunista sulla pianificazione economica e i dati dell’inflazione Usa di novembre (Cpi) in attesa nel pomeriggio, osservati speciali dei mercati in vista del meeting della Fed (Milano Finanza)
I dati sull'inflazione sono esattamente come le previsioni. Buona per Bitcoin e crypto! (Criptovaluta.it)
General Motors Albertsons (LA STAMPA Finanza)