LA CRISI DELL’AUTO AFFONDA IL SUD
Minuti per la lettura La crisi dell’auto mette in crisi il Sud, il numero uno degli industriali da Avellino lancia anche un monito all’Europa: deve cambiare passo sulle politiche industriali e sull’energia. L’Europa deve fare scelte coraggiose, anche cambiando senso di marcia rispetto ad alcune decisioni assunte dalla scorsa Commissione. E’ l’appello del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, lanciato ieri da Avellino, dove si celebrano nel teatro Carlo Gesualdo gli 80 anni della Confindustria irpina. (Quotidiano del Sud)
Ne parlano anche altre fonti
Il Partito popolare europeo ha approvato il 'piano per salvare l'industria dell'automotive' per chiedere a Bruxelles di rivedere il sistema delle multe previste dal 2025 per le case automobilistiche che non centrano i target intermedi di tagli delle emissioni. (Il Messaggero - Motori)
Raggiungere l'obiettivo della sostenibilità, ma attraverso una normativa semplificata, realistica e basata sulla neutralità tecnologica. La posizione italiana sui problemi dell'industria automotive è emersa chiaramente nella conferenza "Ritrovare la strada" organizzata da Anfia, l'associazione nazionale che rappresenta la filiera dell'industria automobilistica. (La Gazzetta dello Sport)
Patrica – A distanza di pochi mesi dal Finanziamento per il dissesto in zona Cauto, siamo orgogliosi di annunciare un altro importante finanziamento dalla Regione Lazio, abbiamo ottenuto 121mila euro per la messa in sicurezza della Croce di Cacume. (Frosinone News)
Séjourné, 39 anni e molto vicino al presidente francese Macron, ha la delega alla Prosperità e alla Strategia industriale. (Tom's Hardware Italia)
Torino — Mentre a Bruxelles il Ppe chiede il rinvio delle multe per le case automobilistiche alle prese con i nuovi limiti di CO2, a Roma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, scommette su un’intesa al tavolo del 17 dicembre con Stellantis, società che ha come primo azionista Exor che controlla anche Repubblica. (la Repubblica)
A ridosso di questa scadenza cresce il pressing da parte degli Stati membri per ottenere per lo meno un rinvio dell’entrata in vigore di questo meccanismo. Per chi non li rispetta a partire dal 1° gennaio 2025 scatteranno le multe. (Corriere della Sera)