La Lombardia rallenta: il Pil cresce solo dello 0,4% e si allinea alla media nazionale

L’economia della Lombardia perde slancio e si allinea al resto d’Italia. Secondo l’ultimo rapporto di Banca d’Italia, la regione ha visto una crescita contenuta nel primo semestre del 2024, con il PIL in aumento dello 0,4%, in linea con la media nazionale. Una performance lontana dal tradizionale ruolo trainante che la Lombardia ha sempre e che l’aveva posizionata al pari di molti Paesi Ue solo pochi mesi fa. (Economy Magazine)

La notizia riportata su altri giornali

In assenza di innovazione, si perde competitività, soprattutto sui mercati esteri”, ha spiegato il direttore della sede di Milano di Banca d’Italia, Giorgio Gobbi nell’illustrare l’aggiornamento autunnale sulla regione. (Il Fatto Quotidiano)

L'economia della Lombardia ha smesso di essere la locomotiva dell'Italia. A spiegarlo è l'aggiornamento autunnale di Banca d'Italia che indica un forte rallentamento: il pil della regione è in crescita, ma in maniera contenuta. (La Repubblica)

Secondo le rilevazioni di Bankitalia, l’andamento è in linea con quello nazionale (+0,4%), a causa di un rallentamento della produzione industriale e della crisi del settore costruzioni, che sconta l’esaurirsi della spinta del Superbonus. (PMI.it)

Zanghieri (Generali Investments): "Elezioni Usa, l'economia nel 2025 crescerà del 2,4%, impatto negativo dei dazi doganali nel 2027"

«Se Bankitalia ha dichiarato che la Lombardia non è più la locomotiva d'Italia, come titolano tutti i media nazionali, siamo di fronte a una affermazione che ha davvero dell'incredibile», commenta sbigottito il presidente della Regione. (il Giornale)

Non una promozione, né una bocciatura ma un deciso ridimensionamento. Il Pil della regione, secondo quanto emerso dal documento, è in crescita ma in maniera più contenuta. (MilanoToday.it)

Nonostante le preoccupazioni ricorrenti sull'inflazione, i consumi sono rimasti robusti e non dovrebbero decelerare significativamente. Si prevede che il tasso di risparmio aumenti dal livello attuale del 4,6% al 5,3% entro la fine del 2026 e successivamente raggiunga la media pre-pandemia del 6% entro l'anno successivo. (Il Giornale d'Italia)