È morto Girolamo Archinà, la “longa manus” dei Riva nella gestione dell’Ilva di Taranto. Era stato condannato a 21 anni nel maxi-processo

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Fu il responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva di Taranto, ma per gli inquirenti era più concretamente la “longa manus” nella gestione dell’acciaieria, l’uomo che tesseva i rapporti dentro e fuori lo stabilimento facendo da scudo alla produzione e ai profitti milionari, a discapito dell’ambiente. La scorsa notte Girolamo Archinà, coinvolto nel processo Ambiente Svenduto per il presunto disastro ambientale provocato dall’Ilva dei Riva, è morto a 78 anni. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

L’ente camerale sassarese e Promocamera, l’Azienda speciale della Camera di Commercio, confermano l’impegno per il miglioramento delle competenze manageriali compatibili con le esigenze delle imprese – soprattutto di micro, piccola e media dimensione che caratterizzano il tessuto imprenditoriale locale – per fornire alle imprese del nord Sardegna tutte le necessarie competenze, sia quelle di base che quelle più avanzate ad alto valore aggiunto. (SARdies.it)

Lo afferma in una nota la Direttrice dell'area epidemiologia e care intelligence dell'Aress Puglia, in risposta alle dichiarazioni di un deputato. (Tarantini Time Quotidiano)

Abbate, nei panni di cronista, fu deriso dall'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola durante una telefonata proprio con Archinà, intercettata dagli inquirenti nel luglio del 2010 e finita agli atti dell'inchiesta per il presunto disastro ambientale causato dall'acciaieria. (Corriere)

Leggi tutta la notizia Nonché uno dei... (Virgilio)

Per lui la Corte di Assise tarantina ha deciso in primo grado la condanna a 21 anni e 6 mesi di reclusione. Nonché uno dei volti principali del processo Ambiente svenduto, sul presunto disastro ambientale di Taranto (La Repubblica)

Si è spento a Taranto all’età di 78 anni Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazioni esterne dell'Ilva durante la gestione della famiglia Riva. Il suo nome compare in tutti i passaggi più delicati del processo Ambiente Svenduto sul presunto disastro ambientale procurato dal siderurgico di Taranto nel periodo compreso tra il 1995 e il 2012. (Cronache Tarantine)