Perché Kiev ora moltiplica gli appelli all'Europa

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Ucraina

Primo: chiarire ai partner europei la necessità di restare uniti e forti contro il regime russo responsabile della guerra nel 2014 e rilanciata 31 mesi fa. Secondo: ricordare che le condizioni di Putin per la pace comportano tuttora de facto l’annessione di territori conquistati con la guerra, oltre alla fine dell’Ucraina indipendente e libera di legarsi al campo dell’Europa e dei Paesi Nato. Terzo: sottolineare all’Italia e agli altri alleati che l’Ucraina rappresenta la prima linea di difesa contro le mire imperiali di Mosca e dunque è necessario continuare a inviare armi e munizioni a Kiev, soprattutto aerei F-16 e missili a lunga gittata, includendo la luce verde al loro utilizzo contro le rampe dei missili e gli aeroporti situati nel profondo del territorio russo. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Più consigli che rassicurazioni. Forse è questa la chiave di lettura della nuova «tournée» di Zelensky in Europa. (il Giornale)

Questi sono i passi che creeranno le migliori condizioni per ripristinare una pace giusta. Abbiamo anche discusso della rapida attuazione delle decisioni del Summit NATO di Washington e concordato i nostri prossimi passi". (Il Piccolo)

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha concluso un mini-tour europeo di 48 ore, toccando Londra, Parigi e Roma, per presentare ai principali alleati i dettagli del suo "Piano per la vittoria". Zelensky ha incontrato il primo ministro britannico, il presidente francese Emmanuel Macron e la premier italiana Giorgia Meloni, chiedendo un maggiore supporto. (La Stampa)

Zelensky a Roma: “Possibile che la guerra finisca nel 2025”

Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, sbarca a Roma e presenta a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, il suo 'Piano per la vittoria' per porre fine alla guerra con la Russia e arrivare ad una "pace giusta". (Adnkronos)

Il Cremlino ha smentito che il presidente russo Vladimir Putin e l'ex presidente Usa Donald Trump abbiano parlato al telefono sette volte da quando Trump ha lasciato la Casa Bianca nel 2021, come sostenuto dal giornalista Bob Woodward nel suo libro War, in uscita il 15 ottobre. (Corriere della Sera)

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