Canone Rai, Lega e Forza Italia allo scontro: cosa c'è dietro la rottura nell'analisi di Roberto D'Agostino

“Oggi è una data da segnare, perché per la prima volta Forza Italia ha votato con l’opposizione”. Ospite della trasmissione televisiva Otto e mezzo (La7), il giornalista e volto noto della tv Roberto D’Agostino ha detto la sua in merito agli attriti interni alla maggioranza, con lo scontro tra la Lega di Matteo Salvini e il partito guidato da Antonio Tajani al centro delle cronache politiche. La tensione è esplosa dopo l’ultima votazione in commissione Bilancio in merito alla riduzione del canone Rai (Virgilio Notizie)

Ne parlano anche altre testate

È finita 12 a 10, con Fi che ha votato in maniera difforme dagli alleati. Maggioranza e governo ieri sono andati sotto in commissione bilancio al Senato sul dl fiscale. (ilmessaggero.it)

A fine giornata per la maggioranza non è successo niente. La spaccatura tra Lega e Forza Italia, verificatasi ieri mattina in commissione Bilancio al Senatoo al momento del voto sul taglio del canone Rai, a sera viene derubricata dalla premier Giorgia Meloni a «schermaglie»: «Se abbiamo trovato l’accordo sul cessate il fuoco in Libano possiamo farlo pure sul canone Rai» dice. (Corriere Roma)

È invece il segno che nella coalizione di governo sono saltati gli equilibri che permettevano di negare ogni divisione perché poi, al momento del voto, l’unità si ricomponeva magicamente. (il manifesto)

Dalla disobbedienza di Bossi a «Matteo Do Nascimiento»: il tira e molla sulla tassa tv

un emendamento al decreto “Fiscale” presentato dalla Lega per rinnovare anche al prossimo anno il taglio del canone RAI. Solo per quest’anno, infatti, il governo ha ridotto il canone da 90 a 70 euro, ma il taglio non è stato rinnovato per il 2025 con il nuovo disegno di legge di Bilancio, ora all’esame della Camera, nonostante le Nella mattinata di mercoledì 27 novembre la Commissione Bilancio del Senato (Pagella Politica)

E la giornata finisce com'era cominciata Il faccia a faccia tra il ministro degli Esteri e la premier non è risolutivo. (L'HuffPost)

Trattandosi dello stesso tema che ieri ha mandato in cortocircuito la sua maggioranza e soprattutto essendoci di mezzo un «Matteo», la frase di Giorgia Meloni, con tanto di rimando al mago che bazzicava le televendite di Wanna Marchi, sembra pronunciata ieri e indirizzata a Salvini. (Corriere Roma)