La caduta dei tiranni e le lunghe ombre dei signori della guerra

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Bashar Hafiz al-Assad e famiglia atterrano a Mosca, accolti da Putin. Solidarietà fra despoti? O piuttosto un nuovo tassello del mosaico in via di disfacimento che garantiva stabilità nei Paesi più a rischio, ora caduti uno dopo l’altro sotto il potere ben più temibile del fondamentalismo, o peggio, nel caos e, sulla sponda adriatica di fronte, nella balcanizzazione seguita alla morte di Tito? È la versione attuale della teoria del dominio, dove la nuova sfera d’influenza ha più impatto di quella ideologica, perché teocratica? «Licet necare tyrannum», è lecito uccidere il tiranno, secondo la teologia di San Tommaso. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Se ne è parlato anche su altri media

EPA/24TH MECHANIZED BRIGADE PRESS SERVICE (EPA) (Il Sole 24 ORE)

REUTERS/Alina Smutko (REUTERS) (Il Sole 24 ORE)

Mentre attendiamo chiarezza e risposte definitive alle numerose domande urgenti derivanti dalle nuove realtà imposte in Siria, è essenziale affrontare alcuni punti chiave: (Contropiano)

Stefano Feltri: «La caduta di Assad in Siria è anche la sconfitta di Iran e Russia»

L’articolo de La Stampa parla espressamente di balli e di gioia e allude al fatto che i siriani festeggiano con grande gaudio la vittoria sul regime di Assad. (Radio Radio)

Rassicurazioni sulla deriva islamista, proposte politiche, transizione e ricostruzione. Qui, infatti, (Inside Over)

Questo articolo sulla caduta di Assad in Siria è pubblicato sul numero 1 di Vanity Fair in edicola fino al 30 dicembre 2024. Il Medio Oriente quindi si sposta ora su una traiettoria diversa da quella al centro delle analisi di questi mesi. (Vanity Fair Italia)