Diffondere la luce di Cristo con una candela: l’iniziativa della Chiesa cattolica olandese

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In Terris ESTERI

Un’iniziativa per diffondere la luce di Cristo e farla arrivare alle persone che stanno lottando, aggrappati a un filo di speranza: è l’iniziativa della chiesa cattolica olandese per tutto il periodo dell’Avvento. “Spreadthelight”, diffondi la luce, questo il nome dell’evento che invita i fedeli ad accendere una candela e fotografarsi, postandola sui social network: per aiutare a dare fiducia alle persone che vivono in condizioni di disagio, che siano materiali, morali o spirituali. (In Terris)

Se ne è parlato anche su altre testate

(don Daniele Bai) Festa del Battesimo del Signore, festa del nostro battesimo, che oggi siamo invitati a celebrare con gratitudine: “…ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano!”. Il battesimo è la porta d’ingresso per tutti gli altri sacramenti, ed è la prima “porta santa”, per usare un segno del Giubileo, che dobbiamo attraversare, per riscoprire la grandezza del dono ricevuto. (Luino Notizie)

Mentre tutti attendono, Dio parla. Perdonate la brevità, e forse la banalità, ma è così che si apre e si chiude il Vangelo che la liturgia ci dona nella festa del Battesimo del Signore. E per me non è banale. (Cerco il Tuo volto)

Il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo. Meditazione sul Vangelo di Lc 3,15-16.21-22 (LaParola.it)

In questa veste, ha firmato il commissariamento di due istituti religiosi con sedi principali nel territorio della Diocesi Velletri-Segni, nominando, ‘in accordo con il Santo Padre Francesco‘ monsignor José Antonio Satué Huerto come delegato pontificio dell’Istituto religioso clericale Instituto del Verbo Encarnado, e suor Clara Echarte come delegata pontificia dell’Istituto religioso femminine Servidoras del Senor y de la Virgen de Matarà, entrambi di diritto diocesano, fondati a San Rafael (Argentina). (La Torre Oggi)

La rivalutazione della realtà sacramentale della chiesa, avvenuta con il concilio Vaticano II, ha conferito al battesimo uno spessore che andava a poco a poco svilendosi. Ed è senza dubbio un’acquisizione positiva, perché nessun rito e nessun ingresso in istituzioni religiose o forme di vita uguaglia quel primo momento, che segna colui che ne è protagonista in maniera inconfondibile. (Diocesi di Tivoli)

Sembra impossibile che qualcuno, che avevamo quasi ormai dimenticato, torni a casa, come nel quadro di Ilya Repin (1844-1930), intitolato L’inatteso. La fatica dell’attesa (Cerco il Tuo volto)