NBA, i risultati della notte (4 gennaio): Thunder alla 14a di fila, McCollum a quota 50. LeBron James inanella altri record
Nove le partite disputate nell’ultima notte NBA, che ha portato alle lega diversi scontri di alta levatura e anche un certo numero di protagonisti a volte anche non essenzialmente identici a quelli che si vedono di solito. Ma andiamo a vedere tutto nel dettaglio. Pur senza Simone Fontecchio, i Detroit Pistons (16-18) riescono a battere gli Charlotte Hornets (7-26) per 98-94, una partita a basso punteggio secondo gli standard NBA. (OA Sport)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Protagonista di un avvio molto deficitario, OKC si ritrova a -16 nelle fasi iniziali di gara, ma ribalta rapidamente l'inerzia riportandosi sul -4 all'intervallo lungo e prende poi il definitivo controllo del match con un terzo periodo stordente da 42-20. (Eurosport IT)
All’89a partita in carriera con almeno 8 triple, è la prima per Steph Curry in cui le segna tutte consecutivamente e con un dito slogato: fattore di non poco conto (Dunkest)
I Thunder proseguono la propria marcia battendo i Clippers 116-98 NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Campioni che hanno scritto la storia e franchigie che continuano a marciare spedite. Shai Gilgeous-Alexander mette a referto 29 punti, 8 assist e 3 rimbalzi, vanno in doppia cifra Jalen Williams (18), Isaiah Hartenstein (11) e, dalla panchina, Ajay Mitchell (11). (Tiscali)
Il fenomeno in maglia numero 30 mette a segno così la sua 85esima partita in carriera con almeno 8 triple segnate, ma per la prima volta conclude una gara con il 100% di realizzazione dalla lunga distanza. (NbaReligion)
OKC vince il big match con New York e porta a 14 le vittorie consecutive grazie al solito Shai e Aaron Wiggins, mentre i 34 di Mobley lanciano Cleveland a Dallas. Nove partite nella notte Nba, in cui Thunder e Cavs continuano la loro marcia inarrestabile. (La Gazzetta dello Sport)
Il 40enne ha staccato nella particolare graduatoria Michael Jordan, fermo a quota 562. Il “King” ha però avuto bisogno di 1’522 incontri per raggiungere il traguardo, mentre a Jordan ne erano bastati 1’072. (RSI)