Il piano di Super Mario serve solo a prolungare indefinitamente l’agonia dell’Europa

Il piano di Super Mario serve solo a prolungare indefinitamente l’agonia dell’Europa
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Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Il rapporto Draghi sulla competitività sta facendo discutere com’è forse normale che sia, considerato il prestigio di cui gode il suo autore. E tuttavia, ci pare che la discussione sia eccessivamente incentrata sul contenuto del rapporto medesimo e non, invece, sul contesto all’interno del quale esso si inserisce. E quando scriviamo “contesto”, intendiamo il contesto storico ed economico, il contesto normativo e il contesto politico-psicologico-sociale. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Oggetto del giudizio severo il recente Report sulla competitività europea che l’ex-presidente della Bce ha presentato la scorsa settimana a Ursula Von Der Layen, la quale glielo aveva commissionato. Una bocciatura senza appello, quella di un accademico a un altro accademico peraltro, quella di Mario Calderini a Mario Draghi. (Vita)

Il Rapporto Draghi è un documento teologico-monetario che risponde a una domanda tecnica o ha l’ambizione di entrare nelle nostre vite, seppur in modo strisciante? Il Cameo di Ruggeri. Rapporto Draghi: documento attuabile o carta da macero? (Start Magazine)

Il rapporto sulla competitività dell’Unione europea di Mario Draghi è stato accolto con entusiastico furore dalla stragrande maggioranza dell’informazione e della politica italiana, salvo qualche eccezione, con poca capacità critica rispetto a un programma, che se attuato, ci porterebbe verso un modello di economia e di società pianificata dall’alto, tutto il contrario rispetto allo spirito dei padri fondatori della comunità europea. (L'Opinione delle Libertà)

Gli 800 miliardi di Draghi per la Ue: imprese più forti tra illusioni e false partenze

Negli ultimi giorni i media hanno molto valutato il Rapporto di Mario Draghi sul futuro della “competitività europea”, un rapporto che pone in evidenza la necessità di rafforzare la debole “produttività” dell’Europa, rispetto alla maggiore produttività degli Stati Uniti e della Cina, indicando, a questo proposito, le misure che l’Unione Europea dovrebbe adottare, per porre le premesse di una futura ripresa. (Il Fatto Quotidiano)

Torinese, classe 1987, giornalista pubblicista con la voglia di raccontare quello che accade nel mondo e la fortuna di riuscire a farlo. Tra le mie passioni ci sono il cinema, lo sport e tutto ciò che è inerente al mondo dei motori e alle continue evoluzioni tecnologiche (e sostenibili) dei mezzi a quattro e a due ruote. (Virgilio)

Ma i commenti alla fine si incentrano quasi tutti sulla sua proposta di trovare 800 miliardi di investimenti l’anno per rilanciare il Vecchio Continente. Ci sono almeno un paio di indizi che spingono a pensare di essere in un momento delicato. (Corriere della Sera)