La versione del fratello di Saman: “Per noi se lasci l’Islam sei morta”

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La Stampa INTERNO

Davanti all’azienda agricola di famiglia specializzata in meloni e cocomeri, le parole di Rosanna Bartali sembrano adesso il riassunto esatto di questa tragedia.

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Da quando si era fatta donna Saman Abbas, 18 anni, non usciva più di casa, non saliva più in bicicletta, nemmeno veniva a salutare i datori di lavoro di suo padre e i loro figli, con cui era cresciuta giocando nelle stesso cortile fra le serre e la strada provinciale. (La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

Un’identità perduta (e una non ancora conquistata) Perché è una terra immensa da attraversare, questa di un’identità perduta e un’altra non ancora conquistata davvero. Il fratello Mohsin, 25 anni, ha fatto un matrimonio combinato con la sua Ayesha: «Sì, le famiglie si sono trovate d’accordo prima. (Corriere della Sera)

Tutti i parenti mi raccontano questa cosa». «Lei era musulmana, ma non si comportava come tale. (La Stampa)

Un delitto d’onore, come quelli che anche in Italia accettavamo con pene meno severe fino all’inizio degli anni Ottanta. “Parlare di questo crimine associandolo unicamente all’origine, alla nazionalità e alla fede della famiglia sarebbe un gravissimo errore (Rolling Stone Italia)

Ci si sofferma sul fatto che il delitto venga da un islamico estremista più Wissal Houbabi è attivista femminista intersezionale. (Il Manifesto)

Chi vuole lo indossa, chi non vuole no", spiega in una intervista al Corriere della Sera. Questa la tesi di Nadia Bouzekri, vicepresidente dell'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche italiane, sul caso di Saman Abbas. (Liberoquotidiano.it)

E' questo ciò che pensa la dem Valeria Fedeli, capogruppo del Pd in commissione diritti umani al Senato. "Saman, per i dati che abbiamo in mano, è vittima di un femminicidio, cioè di un assassinio determinato all’interno della famiglia", ha dichiarato in un'intervista a 9Colonne. (Liberoquotidiano.it)