Difendiamo la sanità pubblica, mobilitazioni e referendum per tutelare un bene primario
«Tra le iniziative da mettere in campo non si escludono altri strumenti, come per esempio mobilitazioni, presidi, leggi di iniziativa popolari regionali e referendum». Sanità, riparte la mobilitazione. Un anno si chiude e un altro sta per aprirsi, la giunta regionale è al secondo mandato, il governo Meloni è in carica da oltre due anni, il tempo della pazienza, per chi aspetta risposte, è finito. E’ il senso degli “Stati Generali della Sanità”, appuntamento ieri a Torino, negli spazi del Gruppo Abele, promossi dal Comitato alla Tutela della Salute e alle Cure. (La Stampa)
Ne parlano anche altre fonti
L’articolo di Andrea Malaguti su La Stampa del 15 dicembre fa capire quanto sia cruciale la sanità pubblica in Italia. Certo, il caso di Giada, la bambina ricoverata alle Molinette di Torino, ha scosso l’opinione pubblica, mettendo sotto i riflettori una realtà che da tempo ribolle sotto la superficie: il progressivo arretramento del sistema sanitario pubblico. (ravennanotizie.it)
Croce), Marco Giiraudo (medico di famiglia) e Luciana Toselli (già medico d’urgenza presso l’Ospedale S. Croce), Corrado Lauro (coordinatore dell’Unità Senologica IRCC di Candiolo), Carlo Banchini(già ortopedico dell’Ospedale S. (LaGuida.it)
E non è tutto, perché il Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure nato la scorsa primavera con il contributo di oltre 60 tra associazioni, sindacati e ordini professionali per alzare la voce sulla necessità di un maggior coinvolgimento sulle politiche a difesa della sanità pubblica, ieri ha annunciato «mobilitazioni, presidi, leggi di iniziativa popolari regionali e referendum». (Corriere della Sera)
E il Comitato per la tutela della salute, lo stesso che il 27 maggio 2023 organizzò la marcia dei 12mila in via Nizza, torna a mobilitarsi oggi al Gruppo Abele con un’iniziativa… (La Repubblica)
La decisione di convocare associazioni e referenti proprio a metà dicembre non è stata casuale: da gennaio il Comitato per il diritto alla salute potrà a norma di legge depositare una richiesta di referendum abrogativo contro la Regione «per provare a bloccare la deriva verso il privato delle prestazioni sanitarie», come annuncia nella sede del Gruppo Abele il segretario regionale della Cgil Giorgio Airaudo, da sempre uno dei leader dell’assemblea. (La Repubblica)