Corea del Sud, il presidente: «Combatterò fino alla fine». Ma il suo partito dice sì all'impeachment: il conto alla rovescia è iniziato

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol promette di «combattere fino alla fine» ma forse a Seul è cominciato il conto alla rovescia dopo il tentativo - fallito - del capo dello Stato di imporre la legge marziale la settimana scorsa, seguito da un altro tentativo - anch’esso fallito - da parte dei deputati dell’opposizione di metterlo sotto impeachment. Yoon oggi è tornato a difendere la sua decisione di promulgare un provvedimento che sembrava in realtà un colpo di Stato affermando che era mirato a «proteggere la democrazia» e a «impedirne il crollo». (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Kim si è dimesso giovedì. Il presidente Yoon Sook Yeol ha dichiarato la legge marziale il 3 dicembre e ha inviato soldati ed elicotteri in parlamento, ma è stato costretto a revocare il decreto. (Italia Oggi)

Sì è stato un gesto estremo, potremmo definirlo un sucidio politico. La decisione di imporre (e poi ritirare) la legge marziale sembra un gesto esasperato. Cosa ha spinto Yoon Suk-yeol, un ex giurista, a introdurre una misura tanto scivolosa? (Il Fatto Quotidiano)

Dalle cliniche di chirurgia plastica alle aziende turistiche e alle catene alberghiere, il settore dell'ospitalità della Corea del Sud è giocoforza assai diffidente nei confronti del potenziale impatto di una crisi politica prolungata: alcuni viaggiatori stranieri stanno annullando i viaggi in seguito al breve periodo di legge marziale della scorsa settimana. (la Repubblica)

Raid nell’ufficio di Yoon, ex ministro tenta il suicidio

Come riporta il Guardian, è il primo commento della Repubblica popolare sul tentato colpo di Stato in Corea del Sud, golpe che il Presidente Yoon aveva raccontato come necessario per debellare le forze «pro-Corea del Nord, anti-Stato» che continuano a opporsi a lui e al suo governo. (Rivista Studio)

Dopo essere stato salvato dalla mozione di impeachment grazie al supporto del suo partito, ottenuto in cambio della promessa di dimettersi, il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, rischia questa volta di averla combinata grossa. (LA NOTIZIA)

Ieri la polizia sudcoreana ha perquisito l’ufficio del presidente Yoon Suk-yeol in cerca delle trascrizioni della riunione di gabinetto tenutasi la notte del 3 dicembre appena prima della dichiarazione della legge marziale in tutto il paese. (il manifesto)