Bollette: offerte sul mercato libero ancora poco convenienti

Nella quasi totalità dei casi, la bolletta sul mercato libero è più cara rispetto a quella della maggior tutela: monitoraggio Arera 2024. Il passaggio al mercato libero dell’energia ha un impatto negativo sulle tasche delle famiglie. Ci sono offerte migliori rispetto a quelle della maggior tutela, ma si tratta di una netta minoranza. La quasi totalità delle tariffe degli operatori, in base al monitoraggio ARERA sull’evoluzione dei mercati di vendita al dettaglio delll’energia elettrica e del gas, risulta meno conveniente della tutela, per tutti i clienti “tipo” analizzati, sia per le offerte a prezzo fisso che per quelle a prezzo variabile. (PMI.it)

La notizia riportata su altri giornali

La crescita del mercato libero dell'energia Questo lo stato dell'arte del mercato libero dell'energia a marzo secondo l'ultimo report dell'Autorità presieduta da Stefano Besseghini: nel settore elettrico si è registrato il passaggio del 74,4% dei clienti domestici e dell’84,9% dei clienti Bt Altri usi. (QuiFinanza)

AGENTE DI COMMERCIO PLURIMANDATARIO SEDE DI LAVORO: Perugia (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Il sentiment delle imprese nel settore dei servizi degli Stati Uniti è tornato ad espandersi a luglio, dopo essere crollato a giugno al ritmo più veloce da maggio 2020 e potenzialmente placando le recenti preoccupazioni del mercato su una recessione in corso per l’economia più grande del mondo. (Benzinga Italia -Economia)

La fotografia emerge dall’ultimo aggiornamento sul mercato retail messo a punto dall’Autorità presieduta da Stefano Besseghini. La maggior parte delle offerte risulta meno conveniente della tutela, sia a prezzo fisso che a prezzo variabile. (Il Sole 24 ORE)

L’ultima relazione annuale ARERA mostra come nel 2023 una grossa fetta di utenti abbia scelto un’offerta a prezzo bloccato: nel mercato elettrico la percentuale sfiora il 70%, mentre nel mercato del gas ci si ferma al 44%. (Corriere della Sera)

Le regioni che hanno visto una riduzione del consumo di gas superiore alla media nazionale includono Trentino e Calabria (-12%), Friuli-Venezia-Giulia (-11%), Toscana, Abruzzo, Umbria e Puglia (-10%). Per quanto riguarda il gas naturale, il consumo annuo medio è diminuito dell'8%, con una riduzione della spesa annua del 7% grazie al calo dei prezzi all’ingrosso. (Gazzetta Sarda)