Mattarella contro Musk, tensione istituzionale in Italia
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Il segnale è rimbalzato dalle piattaforme spaziali a quelle digitali, un invito ad arruolarsi nell'esercito della post-post democrazia intergalattica, abbattendo barriere istituzionali e architetture costituzionali. Dall'ex Twitter, ora rigenerato, Elon Musk, con la vittoria di Trump, ha allargato lo sguardo al vecchio continente. Giorgia Meloni, dopo una telefonata a Musk, ha cercato di chiarire la situazione, ma il gelo con il Colle è palpabile. La scarica di tweet del patron di Tesla contro le toghe italiane ha aperto un caso istituzionale a Roma, con Sergio Mattarella che tuona contro le ingerenze.
Il presidente della Repubblica ha dichiarato che l'Italia sa badare a se stessa nel rispetto della sua Costituzione e che nessuno dall'estero può impartirle prescrizioni. Mattarella ha replicato con fermezza a Musk, che in due tweet aveva criticato i giudici italiani, definendoli un'autocrazia non eletta. Il miliardario, fresco di nomina nella squadra di Trump, ha risposto a stretto giro, affermando che continuerà a esprimere le sue opinioni tutelate dal Primo emendamento e dalla Costituzione italiana.
La premier Meloni, tornata da una trasferta lampo alla Cop29 in Azerbaijan, ha cercato di mediare, ma la situazione è esplosiva. A Palazzo Chigi, il Musk-gate monta come panna, con la premier che si trova a gestire una giornata nera, anzi nerissima. Le pessime notizie da Bruxelles, dove la situazione di Fitto non si sblocca, si aggiungono alla tensione istituzionale. I socialisti s'impuntano e il Pd non offre alla premier l'aiuto sperato. La nota ufficiale di Mattarella ha mandato letteralmente fuori dai gangheri la premier, irritata non tanto dalla posizione del presidente, quanto dalla solennità delle sue parole.
In questo contesto, la tensione tra le istituzioni italiane e il magnate americano sembra destinata a crescere, con ripercussioni che potrebbero influenzare il panorama politico nazionale e internazionale.