La ’ndrangheta ha fatto breccia a Livorno, arrestati tre portuali: "Complici dei clan"
Il 7 novembre di due anni fa vennero sequestrati in porto 266 panetti di cocaina per un valore di 15 milioni di euro.
Il giorno dopo, sempre a Livorno, altro sequestro e altro colpo alle cosche: 164 panetti per un totale di 430 chili di cocaina.
Qui, a Livorno, sbarcano i container e da qui la cocaina raggiunge tutte le destinazioni del nostro continente
Livorno, 17 novembre 2021 - Triste ammetterlo, ma non è una novità che Livorno sia un porto della ‘ndrangheta. (LA NAZIONE)
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Farioli, infine, avrebbe fornito supporto logistico mettendo a disposizione un appartamento per consentire la permanenza temporanea dei componenti dell'organizzazione e nascondere provvisoriamente la droga recuperata nei container In particolare Antonini, indicato dal gip come referente principale nell'area di Livorno della organizzazione, avrebbe fornito supporto logistico creando le condizioni favorevoli a far uscire la droga dall'area portuale, curando il posizionamento dei container interessati. (LivornoToday)
– “Comunque qualche cosa di soldi ci danno lo stesso, certo non tutto” ma “ce li devono dare, noi abbiamo rischiato, ce li devono dare se no… Se no entro dentro casa e gli taglio il cuore”. “Le minacce – ha spiegato ancora l’ad – sarebbero molto gravi, anche di morte, coinvolgendo anche le famiglie dei dipendenti“. (Quotidiano online)
Firenze 17 novembre 2021.- “La brillante operazione contro la 'ndrangheta di ieri ha toccato anche la Toscana e in particolare il porto di Livorno dove si ha avuto notizia dell'ennesimo sequestro di droga. (IL TELEGRAFO)
Nascosti nel bagagliaio della propria auto uno dei dipendenti di una compagnia portuale avrebbe fatto entrare nel porto due uomini di Gioia Tauro incaricati dalla ‘ndrangheta di recuperare un carico di cocaina da un container arrivato dal Sud America. (IL TELEGRAFO)
Firenze, 18novembre 2021 - Elena Meini, consigliere regionale toscano della Lega, è la presidente della Commissione d'inchiesta sulle infiltrazioni mafiose. Per questo è fondamentale che la Toscana faccia sistema come territorio, mettendo insieme le forze, politica, associazionismo, scuole, imprese e forze dell’ordine devono marciare compatte. (La Nazione)
A far accendere i fari della Dda sul porto di Livorno, è stato l’arrivo dalla Piana di Gioia Tauro di Rocco Molè e Simone Ficarra. Grazie a complicità locali, Livorno è così diventato uno dei principali hub per gli approdi degli ordini di cocaina dal sudamerica. (La Nazione)