Stop armi a Israele, da Starmer segnale sbagliato per compiacere l’ala radicale
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Con una mossa inaspettata che ha scatenato una forte reazione da parte del Jewish Leadership Council britannico, il Foreign Secretary del Regno Unito, David Lammy, ha annunciato la sospensione di 30 licenze di esportazione di armi destinate a Israele. Questa decisione, che ha attirato dure critiche da parte del Partito Conservatore e di Reform UK, è stata giustificata da Lammy con preoccupazioni legate all’uso potenziale delle forniture militari britanniche per commettere violazioni del diritto umanitario internazionale nel conflitto in corso a Gaza (Nicola Porro)
La notizia riportata su altri giornali
L'Inghilterra non è tra i Paesi che esportano più armi a Israele. Si tratta di meno del 10% del totale delle licenze e il provvedimento riguarda soprattutto società che producono componenti per droni, aerei, elicotteri e armi che permettono di colpire obiettivi terrestri. (QuiFinanza)
Il ticket sanitario è la quota dovuta dai cittadini per contribuire al costo delle prestazioni di cui usufruiscono. In determinati casi – per reddito, patologie croniche o rare, invalidità – è possibile richiedere l’esenzione dal pagamento. (InformazioneOggi.it)
Il premier del Regno Unito Keir Starmer ha definito "una decisione legale" la parziale sospensione da parte del suo governo delle esportazioni di armi verso Israele per il timore che possano essere utilizzate in una violazione del diritto umanitario. (Tiscali Notizie)
Londra, 4 set. È il quadro di riferimento per tutte le licenze che devono essere tenute sotto controllo", ha detto in Parlamento. (il Dolomiti)
E il totale delle forniture britanniche a Israele rappresenta meno dell’1% delle importazioni militari israe… LONDRA — «Una decisione vergognosa, che rafforzerà Hamas», dice Benjamin Netanyahu della sospensione delle forniture di armi britanniche a Israele annunciata questa settimana dal Regno Unito (la Repubblica)
Il Regno Unito ha sospeso con effetto immediato 30 licenze di export di componenti d’arma da parte delle aziende britanniche verso Israele, su circa 350 attive, perché preoccupata dei rischi che queste armi possano essere utilizzare in “gravi violazioni del diritto umanitario internazionale” nel conflitto a Gaza (Il Fatto Quotidiano)