Morto a 95 anni Elio Pandolfi, attore poliedrico e doppiatore

Come doppiatore è stato la voce italiana dell’attore francese Jacques Dufilho in tutti i film della serie sul Colonnello Buttiglione.

E’ stato un doppiatore molto attivo all’interno di Carosello, dando voce a una serie di personaggi animati, soprattutto della Paul Film di Paul Campani

Diplomatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, debuttò a Venezia nel 1948 come mimo-ballerino in Les malheurs d’Orphèe di Milhaud (TeleNicosia)

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"Era davvero uno degli ultimi di quella generazione di attori che avevano fatto di tutto, dalla prosa alla rivista. Nato a Roma il 17 giugno 1926, ha svolto una intensa attività nel teatro di prosa e di rivista e alla radio, rivelandosi attore, cantante, ballerino, mimo e parodista di grande talento. (Teatro.it)

O meglio, parla con il proprio corpo e la propria mirabolante gestualità, sulle note di vecchie canzoni di un tempo che fu. “Mia madre capì da subito che ero diverso dagli altri bambini – raccontava Pandolfi – inventavo commedie, recitavo versi da me composti, cantavo e ballavo nel cortile della scuola. (Il Fatto Quotidiano)

L’arrivo di Elio provocò nel giro di pochi minuti un completo stravolgimento di quella che era la routine redazionale. Prima di conoscerlo in tutta la sua corporea esuberanza, Elio Pandolfi lo conobbi solo nella voce, attraverso la radio, ascoltandolo. (Taxidrivers.it)

Tra i film, non molti, in cui invece recita, soprattutto negli anni ’50, c’è Perdonami! Sono gli anni d’oro del teatro musicale e Pandolfi recita con Wanda Osiris, con Nino Manfredi o Carlo Giuffré. (Cronache della Campania)

Elio Pandolfi con Anna Vincenzoni. Così lo ricorda l‘onafifetto Giovanni Filosa: «Ciao grande Elio Pandolfi, anche tu, come l’amico caro Corrado Olmi, hai vissuto il teatro, il cinema, la televisione, il doppiaggio e altre, altre cose ancora. (QDM Notizie)

Teatro, cinema, radio, tv: Pandolfi ha declinato la sua sensibilità ed il suo estro in tutti i settori dello spettacolo e di quei magici anni custodiva una marea di aneddoti e sensazioni: «La sua memoria era portentosa – continua Della Casa – anche negli ultimi tempi, ormai allettato, ricordava tutto di quei magici anni». (Cronaca Qui)