Myanmar: la Corte penale internazionale chiede l'arresto del capo dell'esercito per crimini contro l'umanità

Il procuratore Khan chiede di arrestare il comandante delle forze armate del Myanmar, Min Aung Hlaing, per crimini contro la minoranza rohingya. Il procuratore della Cpi, Karim Khan, ha richiesto un mandato d’arresto contro Min Aung Hlaing, primo ministro e capo delle forze armate per la situazione dei rohingya in Myanmar. La richiesta arriva dopo quattro anni di indagini. Ora i giudici dovranno esaminare la richiesta del procuratore. (LifeGate)

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L'accusa è di aver commesso crimini contro l'umanità a danno della comunità dei Rohingya tra il 2016 e il 2017 ROMA – Un mandato di cattura per crimini contro l’umanità a carico di Min Aung Hlaing, il generale alla guida dell’attuale giunta militare del Myanmar: la richiesta ufficiale arriva dal procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Kahn, ai giudici del tribunale con sede all’Aia. (Dire)

Il capo della giunta militare al potere in Myanmar, generale Min Aung Hlaing - Reuters Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, ha chiesto ai giudici un mandato di arresto per il capo della giunta militare al potere in Myanmar, Min Aung Hlaing, per presunti crimini contro l'umanità commessi contro la minoranza musulmana dei Rohingya (Avvenire)

Dopo essere stati sottoposti a una campagna brutale e sistematica di violenza nell’agosto del 2017 a seguito di decenni di persecuzione sostenuta dall’ex Birmania, ora i civili rohingya sono intrappolati nel conflitto in via d’intensificazione nello Stato di Rakhine tra l’esercito dell’Arakan e le forze armate del Myanmar, che costringe con la forza i rohingya a combattere dalla loro parte. (Italia Oggi)

Birmania, la violenza sulle donne come arma di guerra

La procura della Corte penale internazionale (Icc) dell’Aja ieri ha chiesto che venga emesso un mandato d’arresto per crimini contro l’umanità a carico di Min Aung Hlaing, il generale a capo della giunta militare che dal 2021 governa il Myanmar (Il Sole 24 ORE)

Crimini contro la minoranza islamica birmana commessi in Myanmar, e in parte in Bangladesh, tra il 25 agosto 2017 e il 31 dicembre 2017 dal Tatmadaw, le forze armate del Myanmar, sostenute dalla polizia nazionale e di frontiera e da civili non Rohingya (il manifesto)

Forme di violenza sessuale, caratterizzate dalla massima crudeltà e disumanizzazione, vengono riportati continuamente nell’ex Birmania, da quando il 1° febbraio del 2021 i militari hanno preso il potere con un colpo di Stato. (il manifesto)