Mille Miglia 1947: la leggenda di Nuvolari e la mitica Cisitalia al Museo azionale dell'Automobile

Alle Mille Miglia del 1947 su quella Cisitalia, uscita dalla casa automobilistica italiana, Nuvolari fece una prestazione spettacolare ma sfortunata. La corsa non la vinse: ostacolato da un nubifragio, arrivò secondo. Fu lui, però, ad essere portato in trionfo, ad essere proclamato vincitore morale dell’edizione. C’è anche la mitica Cisitalia 202 SMM “Nuvolari” nella mostra “Un viaggio lungo Mille Miglia” che si è aperta il 12 giugno scorso al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, in occasione del primo traguardo di tappa sotto la Mole della 42° edizione della Mille Miglia. (Torino Cronaca)

La notizia riportata su altre testate

Il tratto di avvicinamento al traguardo di Brescia prevedrà altri 5 Controlli Timbro. Il primo si terrà a Villafranca di Verona, nella corte interna al Castello Scaligero, appositamente allestito per l’occasione. (Tiscali)

I 421 equipaggi concorrenti, con i loro gioielli d’epoca costruiti fra il 1927 e il 1957, hanno percorso il classico tracciato da Brescia a Roma e ritorno in senso antiorario, come fecero gli eroi delle prime edizioni della 1000 Miglia di velocità. (1000 Miglia)

Mercato Roma: la dirigenza giallorossa potrebbe presto presentare un’offerta al Sassuolo per Andrea Pinamonti, centravanti dei neroverdi (Europa Calcio)

L'Esercito taglia il traguardo della “1000 Miglia”

Un altro prestigioso risultato alla Mille Miglia per l’equipaggio piacentino composto da Gianmario Fontanella e Anna Maria Covelli, di nuovo sul podio nell’edizione 2024 della “gara più bella del mondo”: i due piacentini – a bordo di una Lancia Lambda Casaro del 1927 n°22 – hanno chiuso al secondo posto completando un lungo percorso di 2.200 chilometri, da Brescia a Roma e ritorno, che nelle cinque giornate di gara, dall’11 al 15 giugno, ha attraversato sette regioni italiane. (piacenzasera.it)

«Eravamo tra i favoriti, ma arrivare alla fine, dopo 2.200 chilometri, e vincere non era semplice per nessuno e nemmeno per noi», confida Andrea Vesco che sull’albo d’oro appone il suo nome per la settima volta, la quinta consecutiva e quarta in coppia con Fabio Salvinelli. (Corriere della Sera)

Contenuto pagina La Fiat “Campagnola” e la Lancia Aprilia Berlina concludono la gara più bella del mondo. (Esercito Italiano)