Flashmob studenti al ministero, inaccettabili tesi Valditara
Ieri sera dopo le "molto discusse" parole del ministro Valditara all'inaugurazione della fondazione "Giulia Cecchettin" la Rete degli Studenti medi ha organizzato un flash mob di risposta sotto il ministero. "ideologico è chi nega il patriarcato,vogliamo educazione sessuo affettiva in ogni scuola" la scritta sullo striscione esposto dagli studenti. "Le parole di Valditara sono inaccettabili. Negare il patriarcato significa negare il carattere sistemico e strutturale della violenza di genere-dichiara Camilla Velotta della rete degli studenti medi -le vere dichiarazioni ideologiche sono quelle del ministro, che riesce a negare l'evidenza pur di sostenere tesi razziste e anti immigrazione (Tiscali Notizie)
La notizia riportata su altre testate
"Dico solo che forse, se invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e 'per bene', si ascoltasse non continuerebbero a morire centinaia di donne nel nostro Paese ogni anno". (Adnkronos)
Poi il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara si è spinto a dire che «l'incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e devianza, in qualche modo discendenti da un immigrazione illegale». (La Stampa)
Fondazione Giulia Cecchettin: dare voce e sostegno a chi vive nella paura di Nicoletta Cottone 19 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
"Il ministro era presente solo che gli impegni istituzionali non gli hanno permesso di esserci fisicamente ma un messaggio l’ha mandato. Gino Cecchettin replica alle parole del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara secondo cui la lotta al patriarcato è ideologica e che l'aumento della violenza contro le donne è legato anche all'incremento dell'immigrazione illegale. (ilmessaggero.it)
«Dal giorno in cui è mancata la mia Giulia sono state uccise altre 120 donne soltanto in Italia. Migliaia nel mondo. Numeri inimmaginabili, non possiamo permetterci di essere indifferenti, non c’è più tempo per voltare lo sguardo altrove». (il manifesto)