La battaglia sulle nomine Ue e il maxisconto del 120% per chi assume: la rassegna stampa di Caffè Affari

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Morti sul lavoro

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Ne parlano anche altre testate

Telefoni spenti. Non a caso dopo essersi mostrata «collaborativa» nel pomeriggio sui dossier trattati al Consiglio (Ucraina e Agenda strategica), finendo con il mediare tra le diverse sensibilità dei leader, la posizione italiana all’ingresso si fa durissima: «Oscilliamo tra il “no” e l’astensione» confida Meloni ai suoi. (ilmessaggero.it)

“Le discussioni non sono ancora terminate, per me la cosa importante è assicurare la più ampia maggioranza possibile, che aiuterà la costruzione della maggioranza anche al Parlamento europeo. E ancor più importante è non escludere nessun Paese”. (il Giornale)

Al Consiglio europeo di ieri i principali leader europei hanno cambiato nettamente atteggiamento nei confronti di Giorgia Meloni, nell’illusione di incassare il “sì” della premier italiana all’intero pacchetto di nomine negoziato alle sue spalle. (La Stampa)

Primo via libera a Von der Leyen bis, Meloni “Errore di metodo e merito”

“Io penso che la proposta formulata da popolari, socialisti e liberali fosse sbagliata nel metodo e nel merito. (Il Fatto Quotidiano)

Insomma, mancano sia la struttura che i propositi per poter costruire qualcosa di discontinuo dalla palese direzione liberal progressista che domina in tutto l’Occidente. Non può essere diversamente, proprio da un punto di vista strutturale. (Il Primato Nazionale)

E’ arrivato un primo via libera al bis di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea, alla nomina di Antonio Costa a presidente del Consiglio Europeo e di Kaja Kallas ad alto rappresentante per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza. (La Gazzetta del Mezzogiorno)