Sciopero generale: Roma deserta, ma in giro tanti non sanno perché

Sciopero generale: Roma deserta, ma in giro tanti non sanno perché
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AGI - Agenzia Italia SALUTE

Tanti hanno aderito alla manifestazione di protesta contro la manovra finanziaria, ma in giro per la Capitale le voci di dissenso non mancano: da chi viene penalizzato per raggiungere il posto di lavoro e chi risente della chiusura delle scuole (AGI - Agenzia Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Le istantanee delle manifestazioni alle quali ha partecipato la segreteria nazionale della Cgil. Tutti uniti in una giornata che ha mostrato la forza del sindacato e ha visto sfilare in piazza oltre 500 mila persone in tutta Italia. (Collettiva.it)

“Quello di oggi è uno sciopero generale che parte dalle difficoltà delle lavoratrici e i lavoratori che il governo ignora. È uno sciopero sulla manovra che taglia sulla sanità pubblica e che non ha investimenti sul futuro. (Il Fatto Quotidiano)

Al via lo sciopero generale, proclamato da Cgil e Uil, per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici e investire nelle politiche industriali. (L'Eco di Bergamo)

Sciopero generale al via: a Orio una ventina di voli riprogrammati, in città il corteo dei sindacati - Le info utili

Il mondo dellavoro ha abbracciato le ragioni della nostra mobilitazione. "La legge di bilancio - aggiungono le due confederazioni - non risponde ai bisogni del Paese e dei cittadini e le piazze piene di oggi lo hanno dimostrato. (Tiscali Notizie)

Si sono registrate adesioni "altissime" nei primi turni di lavoro, circa il 70% hanno riferito le due confederazioni, con oltre 500mila persone che, da Nord a Sud, hanno riempito 43 piazze "per difendere le libertà e i diritti di tutti", ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, concludendo la manifestazione di Bologna. (Tiscali Notizie)

Migliaia di lavoratori – diecimila per gli organizzatori, cinquemila secondo la Questura – hanno risposto all’appello di Cgil e Uil, manifestando il proprio dissenso verso scelte politiche che, a loro dire, non investono nelle priorità del Paese: lavoro, sanità, pensioni e sviluppo industriale. (L'Unione Sarda.it)