In Romania nuove proteste contro l'estrema destra e Georgescu
Nelle ultime ore a manifestare sono stati centinaia di studenti a Bucarest, ma raduni e cortei si tengono anche in altre città. Praticamente sconosciuto fino alla sua candidatura, Georgescu si era presentato come indipendente, conducendo una aggressiva e martellante campagna elettorale su TikTok. Ed è proprio su tale piattaforma social che si stanno concentrando le attenzioni nel Paese balcanico, con la richiesta di indagini. (Corriere del Ticino)
Ne parlano anche altri giornali
Un ultranazionalista di estrema destra, ammiratore di Putin, antieuropeo e filorusso, un tiktoker antisistema che disprezza l’Occidente e i valori che rappresenta, che non si limita a essere contro l’aborto ma si spinge a condannare perfino il parto cesareo, perché interrompe il «legame divino». (La Stampa)
PUBBLICITÀ Di Euronews Romania (Euronews Italiano)
Calin Georgescu, di cui non si fa il nome, ha “beneficiato di una massiccia esposizione” sul social network “che non lo ha etichettato come candidato politico”, secondo una dichiarazione della Presidenza. (RSI)
PUBBLICITÀ Più di 1000 giovani si sono riuniti in piazza dell'Università, nel centro di Bucarest, scandendo slogan pro Europa e gridando: “Putin, non dimenticare, la Romania non è tua”. Sono indignati per la percentuale ottenuta dal candidato indipendente nazionalista, Calin Georgescu, esponente di estrema destra filorusso, al primo turno delle elezioni presidenziali. (Euronews Italiano)
La presidenza in carica va all'attacco in vista della seconda tornata tirando in ballo i social network. Alta tensione in Romania dopo il primo turno delle presidenziali. (Liberoquotidiano.it)
Con il 19,17 per cento quest'ultima ha battuto di un soffio il favoritissimo premier europeista Martin Ciolaciu (19,15), che malgrado sia stato escluso dal ballottaggio per meno di mille voti ha annunciato l'intenzione di non contestare l'esito del voto e si è dimesso da leader del partito socialdemocratico Psd, che attualmente governa in una grande coalizione con il partito liberal-conservatore Pnl. (il Giornale)