Netanyahu, la civiltà del bombardiere

Il discorso sulla pace che Benyamin Netanyahu ha letto ieri alle Nazioni unite non è terminato quando è sceso dallo scranno più alto del pianeta. Ma un’ora dopo, quando una serie di esplosioni senza precedenti ha ridotto in macerie sei palazzi a Beirut città, seppellendo un numero imprecisato di persone e terrorizzando un popolo intero. Poco prima che Netanyahu salisse su quello scranno all’Onu, a Berlino il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella diceva che «la pace non significa sottomissione e abbandono dei principi di dignità di ogni Stato e del diritto internazionale». (il manifesto)

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Concludendo il suo intervento dal podio dell'Assemblea generale delle Nazioni unite, il premier di Israele Benjamin Netanyahu ha definito l'Onu una "palude di bile antisemita". Al suo ingresso in sala per pronunciare il suo discorso dal podio, alcune delegazioni hanno lasciato l'aula. (il Giornale)

Nel suo intervento all’ONU di venerdì, Benjamin Netanyahu ha subito gelato le speranze di chi insiste per un cessate il fuoco (Stati Uniti e Francia ne avevano chiesto mercoledì uno “immediato di 21 giorni”). (RSI.ch Informazione)

Ha infatti esordito affermando che i raid contro Hezbollah in Libano continueranno, così come la guerra a Gaza, “fino alla vittoria totale”. Un obiettivo buono per la propaganda, ma che ogni esperto di cose militari, di qualsiasi paese e qualsiasi regime politico, sa essere aria fritta. (Contropiano)

Attacco in Libano, il doppio segnale di Netanyahu

All'ingresso del premier israeliano Benjamin Netanyahu nella sala dell'Assemblea generale delle Nazioni unite per pronunciare il suo discorso dal podio, alcune delegazioni hanno lasciato l'aula. (Corriere TV)

L'attacco alle Nazioni Unite Il discorso di Netanyahu all’Onu (Virgilio Notizie)

E, poche ore dopo, un bombardamento israeliano sul quartier generale di Hezbollah a Beirut, apparentemente con lo specifico obiettivo di uccidere il leader dell’organizzazione islamista filoiraniana, lo sceicco Hassan Nasrallah, che secondo i suoi collaborato… (la Repubblica)