Netanyahu, la civiltà del bombardiere

Il discorso sulla pace che Benyamin Netanyahu ha letto ieri alle Nazioni unite non è terminato quando è sceso dallo scranno più alto del pianeta. Ma un’ora dopo, quando una serie di esplosioni senza precedenti ha ridotto in macerie sei palazzi a Beirut città, seppellendo un numero imprecisato di persone e terrorizzando un popolo intero. Poco prima che Netanyahu salisse su quello scranno all’Onu, a Berlino il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella diceva che «la pace non significa sottomissione e abbandono dei principi di dignità di ogni Stato e del diritto internazionale». (il manifesto)

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Netanyahu contestato all'Onu, delegazioni lasciano Aula durante suo intervento (L'Unione Sarda.it)

Il discorso di Benjamin Netanyahu all’Assemblea generale delle Nazioni Unite rappresenta l’ennesima manifestazione di una retorica che non solo polarizza ulteriormente il conflitto israelo-palestinese, ma rischia di isolare Israele sulla scena internazionale. (Notizie Geopolitiche)

Ieri, venerdì 27 settembre, l’intervento di Benjamin Netanyahu all’Assemblea Generale dell’ONU a New York si è svolto in una sala semivuota: molte delegazioni si sono alzate e l’hanno abbandonata non appena ha iniziato a parlare. (PRESSENZA – International News Agency)

"E' una vergogna storica che un importante assassino si presenti alle Nazioni Unite e avveleni l'Assemblea con disgustose bugie e oltraggiose minacce di invadere altri Paesi e uccidere altre persone", ha detto al Consiglio di Sicurezza Onu il ministro degli Esteri iraniano Araghchi. (RaiNews)

Ha infatti esordito affermando che i raid contro Hezbollah in Libano continueranno, così come la guerra a Gaza, “fino alla vittoria totale”. Un obiettivo buono per la propaganda, ma che ogni esperto di cose militari, di qualsiasi paese e qualsiasi regime politico, sa essere aria fritta. (Contropiano)

UN (Alexander Jakhnagiev) (il Giornale)