Tel Aviv, Israele festeggia la morte della guida di Hezbollah Nasrallah: balli e canti nei pub

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In un pub di Tel Aviv un gruppo di persone festeggia la morte di Hassan Nasrallah, ucciso nella notte durante gli attacchi israeliani che hanno colpito il quartier generale di Hezbollah a Beirut. Nel locale affollato i presenti cantano una canzone ironica sul leader del gruppo estremista sciita libanese nella quale si inneggia alla sua uccisione. (ilmattino.it)

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Ma anche contro gli Stati Uniti che, secondo il presidente Masoud Pezeshkian, “non possono negare la loro complicità” nella morte di Nasrallah. Anche dall’Iran arrivano reazioni contro Israele. (RSI.ch Informazione)

LONDRA – E ora, cosa può succedere? Dopo l’attacco aereo senza precedenti di Israele a Beirut, che secondo l’Idf ha ucciso Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, come reagirà il movimento fondamentalista islamico libanese, finanziato e manovrato dall’Iran? Sulla base degli episodi storici nel lungo conflitto tra il “Partito di Dio” islamista e lo Stato ebraico, così come secondo le indiscrezioni… (la Repubblica)

Una fonte vicina a Hezbollah ha riferito che il leader del gruppo, Hassan Nasrallah, non è raggiungibile dopo il massiccio raid aereo di Israele ieri sera sulla periferia sud di Beirut, dove è situato il quartier generale del movimento. (La Stampa)

Nel corso della notte fonti del gruppo gruppo armato libanese hanno fatto sapere che Nasrallah non sarebbe raggiungibile. (il Giornale)

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è rimasto ucciso nel corso di un massiccio raid aereo israeliano sul quartier generale centrale di Hezbollah a Beirut. Ecco che cosa cambierà ora nel movimento. (Il Sole 24 ORE)

In un pub di Tel Aviv un gruppo di persone festeggia la morte di Hassan Nasrallah, ucciso nella notte durante gli attacchi israeliani che hanno colpito il quartier generale di Hezbollah a Beirut. Nel locale affollato i presenti cantano una canzone ironica sul leader del gruppo estremista sciita libanese nella quale si inneggia alla sua uccisione. (LAPRESSE)