Aumenti ai ministri, arriva il dietrofront. Scontro sulla Sanità

ROMA. Rush finale in commissione Bilancio alla Camera per chiudere l’esame della manovra, i lavori vanno avanti nella notte. La novità principale è lo stop all’aumento degli stipendi dei ministri non parlamentari. Dopo aver difeso la norma per giorni, l’esecutivo ha deciso la marcia indietro per rimediare a un danno d’immagine ed elettorale su una norma impopolare, criticata dalle opposizioni e n… (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

O meglio, la norma è stata riformulata prevedendo che i ministri non residenti a Roma abbiano diritto a un rimborso per le spese di trasferta per l'espletamento delle proprie funzioni. (il Giornale)

Introduzione Si va verso il dietrofront sull'aumento degli stipendi dei ministri non parlamentari. Per incassare il via libera alla Manovra il governo Meloni è pronto a chiedere il ritiro dell'emendamento, come richiesto dal responsabile della Difesa Crosetto. (Sky Tg24 )

«Abbiamo chiesto ai relatori di ritirare» l'emendamento che riconosce i rimborsi spese ai ministri non parlamentari equiparandoli a quelli eletti. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato ieri che per «evitare inutili polemiche» i componenti non parlamentari rinunciano alla maggiorazione del trattamento. (il Giornale)

Stipendio dei ministri, stop di Crosetto all’inferno di polemiche: abbiamo chiesto di ritirarlo

Salta nella Manovra 2025 l'aumento degli stipendi dei ministri e sottosegretari non parlamentari. È quanto prevede la riformulazione dell'emendamento dei relatori che invece introduce, per i non residenti a Roma, un «diritto al rimborso delle spese di trasferta per l'espletamento delle proprie funzioni». (LaC news24)

Per incassare il via libera alla manovra il governo è pronto a chiedere il ritiro dell'emendamento, come chiesto dal responsabile della Difesa Crosetto. Un tentativo distendere i rapporti con l'opposizione, dopo lo scontro in conferenza dei capigruppo della Camera sui tempi. (Tiscali Notizie)

La seduta della commissione Bilancio della Camera, con le discussioni e le votazioni degli emendamenti, si protrae tra interruzioni e riprese fino a notte fonda: lo scontro frontale però non ha pause o sospensioni di sorta. (Secolo d'Italia)