La Cassazione ha approvato i referendum sulla cittadinanza e sul Jobs Act
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Gli altri due quesiti promossi dalla CGIL riguardano l’indennità che un datore di lavoro deve dare al lavoratore licenziato senza giusta causa e gli infortuni sul lavoro. Il primo quesito chiede di eliminare il limite massimo di indennizzo nel caso di licenziamento di un lavoratore senza motivo giustificato. Al momento la legge prevede che a un lavoratore licenziato senza giuste motivazioni (come l’inadempimento degli obblighi contrattuali) il datore di lavoro deve dare un risarcimento fino un massimo di sei stipendi mensili, che può arrivare fino dieci mensilità se il lavoratore licenziato ha lavorato per più di dieci anni nell’azienda e fino a 14 mensilità se ha lavorato per più di vent’anni (a patto però che l’azienda abbia più di quindici dipendenti). (Pagella Politica)
Se ne è parlato anche su altri media
Non solo per la disastrosa riforma dell'autonomia differenziata che sarà un boomerang per il governo, ... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Il referendum si può fare, ma non è detto che si farà. La Corte di Cassazione ha stabilito che è legittimo il quesito referendario per l’abrogazione totale della legge sull’autonomia differenziata. Autonomia differenziata: tappe e scenari dopo l'intervento della Corte di Cassazione sul quesito referendario e in attesa della Corte costituzionale. (Start Magazine)
La comunicazione da parte dell’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione, che dà il via libera per il referendum di abrogazione totale della legge Calderoli sull’autonomia differenziata rappresenta un ulteriore momento felice della lunga e inesausta lotta che i Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti stanno portando avanti da oltre 6 anni. (Il Fatto Quotidiano)
È lo spirito socialista che si è respirato alla convention nazionale organizzata dal Psi a Napoli. Un secco no all’autonomia differenziata ma con l’idea di evitare anche il referendum, modificandone la legge, come suggerito dall’Unione industriali e con un’idea già portata avanti da Vincenzo De Luca. (ilmattino.it)
E aggiunge: «Spetta ora al Parlamento, come è giusto che sia, fare le modifiche dopo i rilievi della Consulta». «Non ho timori: saranno gli italiani a decidere se andare a votare e come», spiega il ministro alla Coesione e agli Affari europei Tommaso Foti riferendosi all'ok della Cassazione al quesito referendario sull'Autonomia differenziata. (ilmattino.it)
Una domanda che però non riceve risposte univoche fra i tre partiti del centrodestra partendo dal fatto che l’autonomia differenziata è cosa che impegna soprattutto la Lega mentre FdI e Forza Italia l’hanno sempre guardata con più di un sospetto. (L'Eco di Bergamo)