Zelensky e la NATO, un'offerta audace
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Nel cuore di Kiev, tra le mura di un caffè affollato, Oleksiy Kusch, uno degli economisti ucraini più noti e autorevoli, abbassa la voce per spiegare la situazione attuale: "Stanno preparando il campo per il negoziato, e dobbiamo aspettarci un'ulteriore escalation". Secondo Kusch, lo showdown arriverà tra fine febbraio e marzo, forse a cavallo del 24 febbraio, e l'esito non è scontato.
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha compiuto significative aperture rispetto a una possibile soluzione negoziale del conflitto fra Mosca e Kiev. Durante un'intervista a Sky News, Zelensky ha dichiarato che, per fermare la fase calda della guerra in corso, è necessario che i territori ancora controllati dall'Ucraina vengano posti sotto l'ombrello della NATO. Questa proposta, tanto audace quanto calcolata, solleva più domande che certezze.
Zelensky, noto per il suo carisma e la sua capacità di sorprendere, ha avanzato un'offerta che sa di compromesso storico: mettere fine alla fase calda della guerra in cambio della membership della NATO per l'Ucraina. Un'idea ambiziosa, o forse disperata, che potrebbe segnare una svolta nella partita a poker che si sta giocando tra bluff e scommesse dal 6 novembre scorso.
L'equazione teorizzata dal presidente ucraino è apparentemente semplice: perdita del controllo dei territori ucraini occupati dalla Russia in cambio dell'ingresso dell'Ucraina nella NATO.