Elezioni in Georgia, una scelta cruciale tra Europa e Russia
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Oggi, sabato 26 ottobre, i cittadini georgiani sono chiamati alle urne per decidere il futuro politico del loro Paese, un bivio tra l'avvicinamento all'Unione Europea e la sudditanza alla Russia di Vladimir Putin. Le elezioni legislative, considerate cruciali per il destino della Georgia, vedono contrapporsi il partito di governo "Sogno georgiano", fondato dall'eccentrico miliardario Bidzina Ivanishvili e al potere dal 2012, e una coalizione di partiti di opposizione, il principale dei quali è il Movimento Nazionale Unito (UNM), guidato dall'ex presidente Mikheil Saakashvili, attualmente in carcere con l'accusa di tentato golpe.
La posta in gioco è alta: Bruxelles ha avvertito che l'esito del voto determinerà le possibilità di ingresso della Georgia nell'Unione Europea. La presenza ingombrante della Russia nelle elezioni georgiane è un tema centrale, con il partito di governo accusato di una deriva autoritaria filo-russa. Gli elettori della ex repubblica sovietica caucasica, popolata da quasi quattro milioni di abitanti, dovrebbero votare fino alle 18 ora italiana.
La tensione è palpabile, soprattutto dopo il risultato del referendum sull'Unione Europea in Moldova, raggiunto con un "sì" molto risicato. A Milano, nella mattinata di oggi, si è tenuta una manifestazione organizzata da Europa Radicale e Ponte Atlantico, in occasione delle elezioni politiche in Georgia. Alcuni militanti di Er si sono recati a Tbilisi, capitale georgiana, per monitorare il voto e incontrare parlamentari, giornalisti e Ong. I manifestanti si sono radunati dapprima in Loggia dei Mercanti, per poi spostarsi di fronte al consolato georgiano, in via Foscolo, dove una lunga coda di georgiani residenti in Italia attendeva di esercitare il voto.
Il futuro della Georgia è oggi nelle mani dei suoi abitanti, chiamati a scegliere tra un'opposizione filo-europea e un partito di governo accusato di autoritarismo e vicinanza alla Russia.