Margaret Spada, nello studio trovati bisturi e altri farmaci. Ma si indaga per capire se il centro sia stato ripulito

Un bisturi, l’anestetico locale e altri farmaci. Come riporta l’edizione romana del Corriere della Sera nello studio in via Cesare Pavese nel quartiere Eur di Roma, dove Margaret Spada, 22 anni, si è sentita male dopo la somministrazione dell’anestesia, i carabinieri del Nas delegati a indagare sulla morte della ragazza, hanno trovato i primi elementi utili ad accertare che, come raccontato anche da altre giovani donne, in quell’appartamento si eseguivano operazioni chirurgiche e non solo filler (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Ma la realtà sembra essere ben diversa a giudicare dalle prove trovate dai carabinieri dei Nas durante la perquisizione di ieri sera, 19 novembre. Nello studio di Marco Procopio dove è morta la 22enne Margaret Spada, secondo l'autocertificazione compilata dal medico stesso e presentata alla Asl e al Comune di Roma, si sarebbero svolte soltanto «visite pre operatorie e controlli post intervento». (leggo.it)

Pitanguy. Con l'esplosione dei social troppi sono i messaggi falsi che girano per la rete e propongono soluzioni accattivanti ma senza la professionalità necessaria per garantire i risultati. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A scovare i risultati del test di medicina di Procopio è stato il quotidiano La Repubblica che ha spulciato gli esiti ancora visibili sul sito della facoltà. Morte Margaret Spada: il disastroso test di Medicina di Marco Antonio Procopio (Virgilio Notizie)

Le chat, i contanti e lo studio. "Così i Procopio hanno cancellato tutto in tre giorni"

Secondo quando sta emergendo infatti, Marco e Marco Antonio Procopio, nell’appartamento di via Cesare Pavese all’Eur, non autorizzato per quel tipo di operazioni – come rivela il Corriere della Sera - hanno trovato un bisturi, l’anestetico locale e altri farmaci e un defibrillatore, funzionate. (Sky Tg24 )

L'inchiesta ora si allarga. La giovane, 22 anni,... (Virgilio)

Gli investigatori ipotizzano che i due medici indagati per omicidio colposo, Marco e Marco Antonio Procopio, rispettivamente padre e figlio, abbiano fatto sparire eventuali prove relative all'intervento non autorizzato nell'ambulatorio di via Cesare Pavese all'Eur, dove si è consumata la tragedia. (il Giornale)