Stellantis, tra elettrificazione e incertezze sul futuro

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L'ottimismo che circonda lo stabilimento Stellantis di Pratola Serra, nonostante la crisi dell'automotive, sembra essere un equilibrio precario tra rilancio e contrazione. Con 310mila motori prodotti nel 2024, ben lontani dalla quota del mezzo milione auspicata, la fabbrica irpina continua a seguire la missione produttiva delineata dal defunto CEO Carlos Tavares, nonostante le scosse telluriche che hanno colpito l'industria dell'auto.

Nel frattempo, a Termoli, le preoccupazioni riguardo al futuro della gigafactory di batterie si sono intensificate. L'incontro del 17 dicembre 2024 presso il Mimit ha confermato i timori sollevati nei mesi precedenti: nonostante l'impegno di Stellantis a sostenere la joint venture con Acc, il piano per la realizzazione della gigafactory rimane incerto, senza garanzie sulla futura occupazione nella regione.

Stefano Aversa, presidente dell'Europa e vicepresidente globale di AlixPartners, ha sottolineato che il successo del piano Stellantis dipenderà dai nuovi modelli, evidenziando un clima più sereno e prospettive a lungo termine fino al 2032. Tuttavia, i sindacati chiedono certezze. Dopo la trattativa al ministero con Urso, la Fiom ha pubblicato uno studio che fa il punto sul futuro dell'automotive, evidenziando incognite e provvisorietà.

In questo contesto, la fabbrica di Pratola Serra, pur non essendo stata particolarmente scossa dalla crisi, continua a navigare in acque agitate, cercando di mantenere la rotta tracciata da Tavares.