Tesla si schianta sulla Grande Muraglia
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Se non è un vero e proprio tracollo, poco ci manca. Tesla sta pagando a caro prezzo l'impegno politico di Elon Musk a cui si aggiunge l'agguerrita concorrenza delle auto elettriche cinesi. Ieri Wall Street ha castigato nuovamente il titolo (alle 20 ora italiana stava perdento il 14,3%) toccando il livello più basso dalla vigilia delle elezioni presidenziali del 5 novembre scorso: in meno di tre mesi il valore di Tesla si è più che dimezzato rispetto ai massimi storici toccati poco meno di tre mesi fa (il 17 dicembre il titolo chiuse a 479 dollari). (il Giornale)
La notizia riportata su altre testate
Per anni, Tesla ha cavalcato un’onda di crescita apparentemente inarrestabile, trasformandosi da una startup ambiziosa a un colosso dell’industria automobilistica. Ora, però, il vento sembra essere cambiato. (Tp24)
La missione del nuovo brand di auto americano è sin da subito chiara: accelerare la transizione del mondo verso l'energia sostenibile. Era il lontano 2003 quando a San Carlos, in California, nasceva la Tesla Motors. (Virgilio)

L’attività principale di Tesla è la vendita di automobili. Sebbene la visione a lungo termine del management preveda una transizione verso la robotica, il software di guida autonoma e il ride-hailing, ci aspettiamo che le auto rimangano l’attività principale almeno fino al 2030. (Morningstar)
Prosegue la ripida discesa delle azioni Tesla a Wall Street e, come conseguenza, anche il patrimonio netto di Elon Musk ha subito un forte scossone. Intendiamoci, il fondatore del marchio resta ancora (e di gran lunga) la persona più ricca del mondo, oltre che probabilmente una delle più potenti, considerato il ruolo di primissimo piano nell’amministrazione Trump. (SicurAUTO.it)