L'attacco di Israele all'Iran, colpiti i siti di missili e radar. Teheran: «Ci difenderemo»
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Una telefonata per informare Washington, poche ore prima. E una per avvertire Teheran, pochi minuti prima. L’operazione Giorni di Pentimento — quel centinaio di F-15 e F-16 lanciati venerdì notte sull’Iran, quattro morti e un po’ di basi distrutte, compresa una fabbrica di droni a Shamsabad — è parsa l’annunciata rappresaglia che tutti aspettavano. Una scontata risposta ai duecento missili iraniani lanciati il primo ottobre su Israele, dopo l’uccisione di Nasrallah, il leader degli Hezbollah (Corriere della Sera)
Su altre fonti
Tel Aviv (Israele), 27 ott. (LaPresse/AP) - "Il regime iraniano deve capire una cosa semplice: colpiremo chiunque ci faccia del male". È un passaggio del discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla cerimonia ufficiale di commemorazione dei soldati israeliani caduti il 7 ottobre in cui si è rivolto alla nazione. (Il Sole 24 ORE)
Israele attacca l'Iran, Khamenei: "Il raid non va esagerato né minimizzato" 27 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Hanno puntato a minimizzare": il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis) ed ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, lo ha detto a LaPresse a proposito dell'attacco militare lanciato da Israele la notte scorsa. (Liberoquotidiano.it)
Lo ha detto il presidente Masoud Pezeshkian, in un post sul suo account X, domenica mattina. Il presidente ha fatto questa osservazione, nella sua prima reazione all'attacco israeliano all'Iran, in commemorazione dei quattro soldati iraniani, uccisi durante gli attacchi, avvenuti ieri. (Tiscali Notizie)
La Repubblica Islamica è "a lavoro" per studiare una risposta agli attacchi israeliani ai propri siti militari. (il Giornale)
'Perché si è scelto, avvertendo gli americani, di colpire quegli impianti militari che erano di produzione, di batteria o schieramento dei missili che avevano colpito Israele il primo ottobre. Giampiero Massolo, ambasciatore e diplomatico di carriera, già segretario generale della Farnesina e autore del saggio Realpolitik edito da Solferino, ne è certo: «Netanyahu sta cercando di ristabilire la deterrenza, più che infliggere un danno all'Iran». (il Giornale)