Stipendi in aumento per le lavoratrici (ma non per tutte). Bonus mamme e cuneo fiscale: cosa cambia

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leggo.it ECONOMIA

La manovra 2025 ha visto il taglio del cuneo fiscale e la proroga del bonus mamme in busta paga, due decisioni che comportano un notevole aumento dello stipendio per le lavoratrici con almeno due figli. Non devono preoccuparsi invece le lavoratrici con figli (almeno due), per le quali come anticipato il 2025 sarà un anno molto positivo in quanto ci sarà un nuovo aumento in busta paga oltre a quanto già beneficiato nel 2024. (leggo.it)

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In più, anche il numero di figli sarà tenuto in conto, e chi non ne ha avrà meno detrazioni. Alcune simulazioni mostrano che, in certi casi, ci si potrebbe trovare a pagare anche oltre 2mila euro in più all'anno dal 2025. (Fanpage.it)

Sono i lecchesi che dichiarano tra i 35 e i 40mila euro di fascia di reddito quelli che “guadagnano” dalla manovra 2025. (La Provincia Unica TV)

La Manovra 2025 interviene anche sul limite massimo di spesa da poter detrarre ai fini irpef nel 2025. novità per i redditi superiori ai 75mila euro (Rinnovabili)

Se ne parlerà nel corso della consueta diretta web di Plus24 lunedì 28 ottobre che andrà in onda alle ore 12.30 sul sito e sui profili social (Facebook, Linkedin, Youtube, X/Twitter) del Sole 24 Ore. Risparmi alla prova della manovra finanziaria. (Il Sole 24 ORE)

– Segretario Sbarra, vi convince l’impianto della legge di Bilancio? “Per come entra in Parlamento la legge di Bilancio recepisce molte delle richieste che la Cisl ha avanzato sin da luglio al governo, a partire dalla riduzione del cuneo contributivo e fiscale, che favorisce i redditi di oltre 14 milioni di lavoratori, generando fino a 1.200 euro in più ogni anno sulle buste paga di chi sta entro i 40.000 euro – avvisa Luigi Sbarra, numero uno della Cisl –. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Non solo per le opposizioni, alle quali il disegno di legge presentato dal governo alla Camera lascia appena 120 milioni per finanziare eventuali piccole modifiche, ma anche per la maggioranza, alla quale Palazzo Chigi ha già mandato un chiaro messaggio: «Limitare gli emendamenti» e «niente modifiche sostanziali» alla manovra, che, in ogni caso, dovranno tutte essere coperte con le necessarie riduzioni di spesa o aumenti di entrate. (Corriere della Sera)