Attacco alle basi Unifil in Libano, Crosetto attacca Israele

Buongiorno. Uno scontro diplomatico senza precedenti. Il governo italiano, attraverso il ministro della Difesa Guido Crosetto, attacca Israele con parole durissime, che arrivano fino a evocare l’ipotesi di «crimini di guerra». Attacco ancora più forte, perché arriva dopo un lungo silenzio e con una conferenza stampa. C’è stata anche la convocazione dell’ambasciatore israeliano, una protesta ufficiale e una richiesta di chiarimenti. (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Nelle scorse ore era arrivato il commento dell’Ambasciata israeliana in Italia, che in una nota chiariva che “Israele apprezza l’assistenza dei Paesi donatori di Unifil, in particolare dell’Italia, e li ringrazia per il loro tentativo di prevenire un’escalation nella nostra regione”. (Virgilio Notizie)

Qualunque decisione comunque viene presa dalle Nazioni Unite, penso che la prossima settimana si troveranno per parlare di questa cosa" : queste le parole del ministro Guido Crosetto dopo gli attacchi israeliani alle basi italiane della missione Unifil in Libano (il Giornale)

«I bombardamenti intorno alla base ormai sono quotidiani, q… Tenenti, ci spiega cosa è accaduto e che tipo di reazione ha provocato nella base? (la Repubblica)

Che la misura fosse ormai colma, bastavano i numeri a certificarlo: 42mila palestinesi morti (compresi 18mila bambini) in un anno di guerra – pardon, di invasione militare israeliana nella Striscia di Gaza – quale bilancio evidentemente sproporzionato della risposta di Tel Aviv al vile attacco di Hamas del 7 ottobre dell’anno scorso. (LA NOTIZIA)

“Quando si vedono la distruzione e le disgrazie sofferte dalla gente in guerra, non si può che voler lavorare per la pace. La nostra missione è iniziata nel 1948 con 4 armistizi, due dei quali si sono diventati trattati di pace. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)

Unifil, la forza di pace delle Nazioni Unite nel Libano sud, si è trovata esposta al fuoco dei militari israeliani che da circa 10 giorni sono impegnati in quella zona in una vasta operazione terrestre anti-Hezbollah. (QUOTIDIANO NAZIONALE)