La crescita prosegue. Pil 2024, stime a +0.9%. Superbonus in frenata

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il Giornale ECONOMIA

La crescita c'è. La sua prosecuzione dipenderà tanto dal sostegno alla domanda interna quanto dalla situazione geopolitica che, ora come ora, sta un po' frenando l'export. È quanto emerge dai dati Istat sul Pil nel secondo trimestre che ieri hanno confermato le stime preliminari di fine luglio (+0,2% sui tre mesi precedenti, +0,9% su anno). «L'Italia sta crescendo più di altre nazioni europee, nonostante il rallentamento dell'economia mondiale e la delicata situazione internazionale», ha commentato la premier Giorgia Meloni sottolineando che «i dati macroeconomici - dal Pil all'occupazione, dall'export agli investimenti - sono positivi e rappresentano un segnale di grande fiducia». (il Giornale)

Ne parlano anche altre testate

Nel secondo trimestre del 2024 il Pil nominale italiano è diminuito di 0,4% rispetto al trimestre precedente, mentre quello reale è cresciuto di 0,2%. È un evento che capita raramente, con un solo precedente dal 1995, avvenuto nel primo trimestre 2006. (Il Fatto Quotidiano)

Il secondo trimestre del 2024 ha rivelato un quadro economico italiano con luci e ombre, secondo l’ultima analisi di Ref Ricerche. (FIRSTonline)

Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023. (Nuovo Giornale Nazionale)

Istat ha diffuso i dati definitivi relativi all'andamento del Pil nel secondo trimestre 2024, che ha registrato un incremento dello 0,2%. (Italia Oggi)

Quella dell’Italia è una crescita che avanza lentamente con consumi deboli ai quali corripondono investimenti di buon livello; nel secondo trimestre dell’anno il Pil cresce dello 0,2, mentre il risultato acquisito per il 2024 è allo 0,6% con ritocco al ribasso. (la VOCE del TRENTINO)

Il Pil è detto nominale perché i beni e servizi sono valutati ai prezzi correnti in cui sono scambiati e la sua variazione può dipendere sia dai volumi di produzione che dai prezzi. Prospettive poco rosee per l'economia italiana (Il Foglietto della Ricerca)