Tredicimila bimbi in meno. Culle sempre più vuote anche tra i genitori stranieri
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ROMA — Perdiamo tredicimila nuove creature in un anno e il calo è costante, persino drammatico. Siamo sotto i due figli per famiglia da quarant’anni esatti, ma da molto tempo siamo anche sotto il figlio e mezzo, che è la soglia per mantenere in relativo equilibrio tutto: la formazione di nuova ricchezza, la garanzia che esista una base sufficiente per pagare le pensioni e poi la creatività, la sp… (la Repubblica)
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Si chiamano per lo più Leonardo e Sofia, i nomi più voga qui come nel resto d’Italia, ma soprattutto sono pochi. I nati nelle Marche nel 2023, in tutto 8.797, sono appena il 40% di quanti ne vennero al mondo sessant'anni fa (22.081 nati nel 1964), nella fase più prolifica del baby boom nazionale. (corriereadriatico.it)
Istat: nel 2023 in Sicilia 1,3 nati per donna contro 1,5 del 1995. E il primo bambino arriva in media a 32 anni. La scelta è spesso legata alla precarietà lavorativa e alle difficoltà di mettere insieme lavoro e famiglia (Quotidiano di Sicilia)
Il nostro territorio è quello che nel 2023 ha resistito meglio di tutti al fenomeno dell’inverno demografico registrando sette nati in più rispetto all’anno precedente: 2.232 contro 2.225, lo 0.3% in più. (CremonaOggi)
Il calo sfiora il 40%. Dal 1999 al 2023 si è quasi dimezzato il numero dei nuovi nati registrato ogni anno. (ilmattino.it)
«Cambiamenti culturali e sociali, come l'aumento dell'età media per la nascita del primo figlio (31,7 anni) e una diminuzione delle nascite da genitori stranieri, riflettono l'instabilità economica e l'assenza di sicurezza lavorativa. (Vanity Fair Italia)