Sisma, un aiuto a Turchia e Siria La Caritas diocesana in campo

Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
il Resto del Carlino ESTERI

La Caritas imolese scende in campo per aiutare le popolazioni di Turchia e Siria, sconvolte dal devastante terremoto del 6 febbraio. "La gravità della situazione in ci impone di dare il nostro contributo", sottolineano dall’ente confessionale della Cei per la promozione della carità. La stessa Conferenza episcopale italiana ha annunciato una colletta nazionale che si terrà in tutte le chiese italiane per la quinta domenica di Quaresima, il 26 marzo. (il Resto del Carlino)

Su altre fonti

Già all’indomani della catastrofe, per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali, la Conferenza Episcopale Italiana aveva disposto un primo stanziamento di 500mila euro dai fondi dell’8xmille tramite Caritas Italiana, già attiva per alleviare i disagi causati dal sisma e a cui è affidato il coordinamento degli interventi locali. (TargatoCn.it)

di Paolo Brivio «Faremo sentire la nostra vicinanza a comunità già provate dalla dura realtà della guerra, dell’esilio, della povertà. Invitiamo anche i cittadini e i fedeli della diocesi a manifestare la loro fraterna solidarietà». (Diocesi di MIlano)

L’immane tragedia del terremoto in Turchia e Siria ci sta raggiungendo in questi giorni e le sue proporzioni diventano sempre più terribili in considerazione delle migliaia di morti e feriti e della devastazione di intere regioni. (Il Quotidiano del Molse)

Turchia, un maxi-cimitero per le vittime del terremoto (Liberoquotidiano.it)

Vittorio Veneto si sente vicina ai due paesi poiché le rispettive Caritas diocesane locali hanno di recente avviato diverse collaborazioni. E ora è il momento di aiutare. (Oggi Treviso)

Decine di tende sono state montate in campi di fortuna nel nord-ovest della Siria, dopo che due potenti terremoti che hanno colpito la regione questa settimana lasciando milioni di persone senza casa. La forte scossa di magnitudo 7,8 che ha colpito prima dell'alba di lunedì ha causato nuovi danni e sofferenze nel nord della Siria, dopo anni di combattimenti e bombardamenti. (Il Sole 24 ORE)